martedì 31 luglio 2012

Rottamazione della Medicina Territoriale in Toscana

SANITA' SMI: IN TOSCANA SI ROTTAMA LA MEDICINA TERRITORIALE

PINA ONOTRI, DIRIGENTE NAZIONALE SMI: “SI VUOLE CHIUDERE LA GUARDIA MEDICA, INTASARE IL 118 E I PRONTO SOCCORSI E DEPORTARE I MEDICI DI FAMIGLIA IN STRUTTURE CHE REPLICANO IL MODELLO FALLIMENTARE INGLESE DEI PICCOLI OSPEDALI DI QUARTIERE. UNA SCELTA SBAGLIATA, IL CUI UNICO FINE È FAR PERDERE POSTI DI LAVORO E TAGLIARE SERVIZI A DANNO DEI CITTADINI E DEI MEDICI”

Il Sindacato dei Medici Italiani (Smi), boccia il modello toscano di riorganizzazione delle cure primarie anticipato ieri sui giornali. Per lo Smi, sigla rappresentativa dei medici del settore, l’accordo stabilito dalla Regione Toscana in solitario con una sola organizzazione sindacale, è da rivedere radicalmente.
Per la responsabile nazionale della Continuità assistenziale, Pina Onotri, assistiamo all’ennesimo esperimento organizzativo, il cui unico scopo è ottenere «qualche titolo sui giornali, ingannare i cittadini e produrre un ulteriore danno al nostro già malandato Ssn».
«Se le notizie apparse sui media, fossero confermate – aggiunge la dirigente Smi – assisteremmo allo smantellamento di un servizio sul territorio, che seppur migliorabile e potenziabile, rimane capillare, efficiente e capace di rispondere alla domanda di salute dei cittadini. Un’organizzazione di cure primarie che vede i medici fortemente presenti in ogni comune e quartiere e nelle 24 ore, sia con i loro ambulatori sia nelle guardie mediche, tutti i giorni, le notti e i festivi».
«La Regione – continua Onotri - dovrebbe potenziare questa realtà con investimenti seri, invece di puntare sull’azzeramento di un’esperienza che è ritenuta anche a livello internazionale tra le migliori al mondo. Senza dimenticare le necessarie innovazioni anche per quanto riguarda l’associazionismo, la medicina di gruppo e i percorsi di assistenza integrata e in rete tra medici del territorio (specialisti, medici di famiglia, di continuità assistenziale, del 118 e pediatri). Bisogna lavorare perché i cittadini in modo funzionale abbiano ancora più adeguati servizi, non riproporre una modellistica accentratrice basata sugli ospedali di quartiere. Sempre che il vero scopo della Regione e dei sindacati che hanno concordato questo modello rigido non sia quello di chiudere ambulatori di guardia medica, di tagliare posti di lavoro, di fare, di nascosto, una piccola spending review in salsa toscana».
«Chiediamo – conclude la dirigente Smi – di essere convocati immediatamente e di poter discutere di questa controriforma delle cure primarie. Altrimenti ricorreremo alla protesta e, se necessario, anche alle vie giudiziarie visto che questo accordo separato (escludendo tutte le altre sigle) con la FIMMG, fa carta straccia delle regole contrattuali previste dalla Convenzioni»

ARTICOLO DELLA NAZIONE DI FIRENZE

 

Il Rebus della prescrizione per principio attivo.

Come si legge la norma sulla prescrizione per principio attivo?
Cosa deve fare il medico?
Sicuramente il testo nella sua nuova versione è così arzigogolato da favorire la confusione.
A mio parere il testo prevede 3 possibilità, esplicitate dalla punteggiatura:
  1. Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, è tenuto a indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. (PUNTO)
  2. l medico ha facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; (PUNTO E VIRGOLA)
  3. tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità di cui all“articolo 11, comma 12 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il farmacista comunque si attiene a quanto previsto dal menzionato articolo 11, comma 12.". (PUNTO)

Se ne deduce che se il medico indica uno specifico medicinale, branded o generico che sia, rimane nel lecito, e il farmacista può continuare a proporre il generico che il paziente può accettare o rifiutare, non può proporre la sostituzione qualora il medico indichi "non sostituibile", quello che cambia è che il medico deve motivare tale indicazione (A chi? Al farmacista? Mah!).

Rimane oscuro il significato dei termini "sintetica motivazione" relativamente alla "non sostituibilità".
La forma più sintetica sarebbero le famigerate "letterine" già previste da tempo nella nostra regione.
Si tratta di questo? 
Quanto è mortificante per noi medici questo minuetto!

Comunicato Stampa SIAMEG

COMUNICATO STAMPA

SIAMEG, SPENDING-REVIEW: CONFUSA E INEFFICACE LA NORMA SUI FARMACI GENERICI. URGE MODIFICA

NESSUN RISPARMIO, SCARSA TUTELA PER LA SALUTE DEI PAZIENTI E CAOS SULLE RESPONSABILITA’ LEGALI DELLA PRESCRIZIONE

 

(Roma, 31 luglio) - Netta la posizione della “Società Italiana per l’Aggiornamento del Medico di Medicina Generale” (Siameg), relativamente all’inserimento nell’iter di conversione del decreto legge sulla Spending-Review di una norma che obbliga a prescrivere i farmaci generici quando un medico, “curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica. Ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica”. Secondo Cristina Patrizi, segretario generale “Siameg” e responsabile del settore di medicina generale del “Sindacato dei Medici Italiani del Lazio” (Smi): «L’ emendamento approvato non sembra essere il risultato di una riflessione congrua e coerente ma, piuttosto, di un pasticcio dell’ ultimo momento scollegato sia da qualsiasi ricaduta in termini di risparmio di spesa sanitaria, sia dai recenti provvedimenti legislativi in tal senso». Ed aggiunge: «Fa paura pensare che la cura dei pazienti e la prescrizione di un farmaco che ne rappresenta il momento di massima assunzione di responsabilità professionale, possano essere contenute dentro queste poche righe confuse e approvate da una Commissione tecnica che si occupa, appunto, di Bilancio». Quindi, Cristina Patrizi, sottolinea: «Dovranno spiegare anche ai pazienti che, da oggi, la scelta dello specifico tipo di farmaco, di molecola, con determinati eccipienti e biodisponibilità, non è compito del medico di medicina generale, ma del farmacista. Insomma, una pesante intrusione nella responsabilità prescrittiva della quale si gioveranno solo alcuni  produttori del farmaco generico e che contribuirà ad allontanare i cittadini dai loro medici curanti». Quindi, il Segretario Generale “Siameg”, conclude: «Non è una querelle tra “generico o griffato”. E’ qualcosa di molto più pesante che non potrà non sollevare serie e delicate considerazioni deontologiche sul ruolo del medico, sulla responsabilità professionale e sugli assetti stessi del Governo Clinico. Tutti elementi sacrificati sull’ altare di chissà quali altri interessi».

“Siameg” - Ufficio Stampa

349/ 21.19.335 

Piroetta sulla prescrizione per principio attivo. Il nuovo testo del maxiemendamento

 La discussa norma sulla prescrizione per principio attivo è stata modificata, in neretto il nuovo testo, che alla fine della giostra dice tutto e il contrario di tutto.
Non traiamo conclusioni, perchè non è detto che le giravolte siano finite.

Da Quotidiano Sanità

Martedì 30 LUGLIO 2012
Spending review. Oggi il voto. Ammorbidita la norma sui "griffati". Ecco il maxiemendamento  

Il Governo ha posto la questione di fiducia sul decreto per la revisione della spesa e presenta un suo maxiemendamento che ricalca le modifiche della Bilancio. Alleggerita la stretta sui "griffati". Voto finale il 31 luglio.Tutte le norme sanitarie e i testi. Il maxiemendamentoIl nuovo art.15 (sanità).  

E' iniziata attorno alle 12.00 di lunedì la prima seduta dell’Aula del Senato sulla spending review. All’esame dell’Assemblea dei senatori il testo approvato nella notte tra il 27 e il 28 luglio dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama.

Alle 19.15 il ministro Piero Giarda ha posto la questione di fiducia. Il Senato sarà quindi chiamato a votare su un maxiemendamento che comprenderà anche il decreto sulle dismissioni del patrimonio pubblico (anch'esso all'esame dell'Aula). Per la parte relativa alla spending review sanitaria, non vi sono modifiche agli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio venerdì scorso, tranne che per le norme sull'obbligo di prescrizione dei principi attivi che sono state leggermente modificate.

La votazione finale sul provvedimento è prevista per la mattina di martedì 31 luglio a partire dalle 9.00 con le dichiarazioni di voto e la chiama a partire dalle 10.20.

Ecco le principali novità del maxiemendamento in materia sanitaria:

Auto mediche
Sono state escluse dai tagli le autovetture “per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza” (emendamento all'art. 5)

Aumento Irpef in Regioni con Piano di rientro
Approvato anche un emendamento con cui si stabilisce che le Regioni in disavanzo sanitario potranno aumentare l'addizionale Irpef già dal 2013, in anticipo di un anno rispetto al previsto. Le Regioni interessate sono Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia e potranno anticipare la maggiorazione dell'addizionale, ora fissata allo 0,5%, fino all'1,1% (emendamento all’articolo 16).

Ed ora ecco tutte le novità introdotte dal maxiemendamento all'art. 15, quello riguardante "Disposizioni urgenti per l’equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica", del quale potete scaricare il testo completo da noi ricostruito con le modifiche in neretto.

Farmaci
L’incremento dello sconto al Ssn è limitato per le farmacie al 2,25% e per le aziende farmaceutiche al 4,1%.
Il tetto per la spesa farmaceutica territoriale viene fissato per il 2012 al 13,1% e dal 2013 all’11,35%. Quello della farmaceutica ospedaliera viene fissato al 3,5%.
Viene poi prevista l’adozione entro il 1° gennaio 2013 di un nuovo sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco (grossisti e farmacie) che sarà definito da un decreto della Salute di concerto con l’Economia, previa accordo con Aifa e associazioni di categoria. Il decreto dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. In caso di mancato accordo il decreto sarà comunque emanato, sentite le commissioni parlamentari competenti.
Con l’entrata in vigore del nuovo metodo di remunerazione verranno a cadere gli sconti e le trattenute sulle somme dovute alle farmacie per la convezione con il Ssn.
Il pay back resta al 100% a carico delle aziende farmaceutiche in caso di sfondamento del tetto di spesa anche per i farmaci orfani.

Farmaci generici
Il maxiemendamento modifica l'emendamento della Commissione Bilancio. Ecco il nuovo testo: "Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, è tenuto a indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. Il medico ha facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità di cui all“articolo 11, comma 12 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il farmacista comunque si attiene a quanto previsto dal menzionato articolo 11, comma 12.".

Patto per la Salute
Ci sarà tempo fino al 15 novembre 2012 per siglare il Patto per la Salute.

Ospedali
Viene anticipato al 31 ottobre 2012 il termine per l’individuazione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi per l’assistenza ospedaliera da parte delle Regioni, previa intesa della Conferenza Stato-Regioni.
Slitta al 31 dicembre 2012 il termine per la riduzione dei posti letto ospedalieri in base al nuovo standard di 3,7 posti per mille abitanti, che sarà attuata al 50% nel pubblico e al 50% nel privato.

Cure primarie
Si prevede che, nell’ambito della ridefinizione della rete ospedaliera, si tenga conto della contestuale riorganizzazione dei servizi distrettuali e delle cure primarie finalizzata all’assistenza 24 ore su 24 sul territorio, anche con riferimento agli standard europei.

Pubblico e privato
E’ prevista la possibilità di sperimentare nuovi modelli di assistenza per contenere la spesa, anche attraverso sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere.

Direttori sanitari e direttori medici
Nelle aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie e negli Irccs, costituiti da un unico presidio, le funzioni di direttore sanitario assorbiranno anche quelle rivestite dall'attuale figura del direttore medico.

Personale
Nella valutazione dei rendiconti finanziari delle Regioni in Piano di rientro non saranno più considerati i risparmi ottenuti attraverso il taglio delle spese per il personale.

Costi standard
Accelerazione per l’adozione dei costi standard sanitari previsti dal federalismo fiscale. Entro il 31 ottobre 2012 il Governo dovrà acquisire e pubblicare i dati relativi ed entro il 31 dicembre 2012, definire i tempi di attuazione dell’adozione dei costi e fabbisogni standard in sanità.

Valutazione degli esiti delle prestazioni sanitarie
Spetterà all’Agenas, che pertanto sarà autorizzata ad accedere a tutti i dati informativi del Ssn.


Concorsi farmacie
Un emendamento approvato recepisce in parte le disposizioni correttive al "Cresci Italia" annunciate nelle settimane scorse dal ministro Balduzzi. Il testo interviene sull'art. 23 della spending review ed è finalizzato a "rendere uniformi e trasparenti le modalità di espletamento delle procedure relative al concorso straordinario per l'apertura di nuove sedi farmaceutiche" previsto dal decreto del marzo scorso (per i dettagli dell'emendamento vedi notizia a parte).





 

lunedì 30 luglio 2012

Spending Review: Comunicato Stampa SMI

COMUNICATO STAMPA

SPENDING REVIEW, SMI: SBAGLIATA E INEFFICACE E DA MODIFICARE LA NORMA SUI FARMACI GENERICI. NESSUN RISPARMIO E POCA CHIAREZZA SULLA TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI E SULLE RESPONSABILITÀ LEGALI DELLA PRESCRIZIONE

MARIA PAOLA VOLPONI: “SERVE CON URGENZA UN TAVOLO DI CONFRONTO PER DEFINIRE BENE I CONFINI TRA LIBERTÀ PRESCRITTIVA, QUALITÀ DELL’OFFERTA, RUOLO DEL FARMACISTA. L’OBIETTIVO È LA TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI, COSÌ MESSA A RISCHIO”


Il Sindacato dei Medici Italiani, con una nota, critica l’inserimento nell’iter di conversione del decreto legge sulla Spending Review di una norma che obbliga a prescrivere i farmaci generici quando un medico, “curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica”.

Per Maria Paola Volponi, responsabile nazionale dello Smi per la medicina generale, il provvedimento è «sbagliato e inefficace». «Che senso ha questa norma – spiega – visto non produce risparmi per lo Stato? Ci chiediamo, quindi, perché venga inserita in una manovra di revisione della spesa? Infatti le leggi vigenti stabiliscono una quota fissa rimborsata dal SSN. Il costo maggiore è a carico del paziente, qualora questo decida di scegliere il farmaco di marca eventualmente prescritto del medico curante».
«Così – continua - si interviene in modo maldestro sulla libertà prescrittiva dei medici e sulla gestione della salute dei cittadini. E anche se in questo caso, a differenza di precedenti tentativi analoghi, si restringe il campo alla cura “di un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica”, rimane irrisolto il nodo della qualità dei generici e quello della responsabilità legale. Non è vero, infatti, che i generici sono tutti uguali. E non è per nulla chiaro cosa succede nel caso che il farmaco produca, per esempio, una crisi anafilattica al paziente. La responsabilità è del farmacista che sceglie di fatto il generico o del medico che ha solo indicato il principio attivo? Ci sono già state, è bene segnalarlo, diverse controversie in tal senso».
«Inoltre – sottolinea Volponi - che senso ha, mettere continuamente in discussione la buona fede dei medici di famiglia che prescrivono secondo “scienza e coscienza”, conoscendo il paziente, i suoi problemi e che sanno riconoscere qual è il farmaco più adeguato per la sua malattia, che sia griffato o generico».

«Infine – aggiunge la dirigente Smi – perché non guardiamo ad altri modelli, prendendo come riferimento la definizione di una lista certificata di farmaci generici come è l’Orange Book negli Stati Uniti».

«Chiediamo che si modifichi la norma - conclude Volponi – e considerando che sicuramente verrà approvata con il voto di fiducia, invitiamo il ministro Balduzzi a convocare urgentemente un tavolo per trovare le soluzioni legislative più adeguate alla soluzione delle criticità avanzate da tutta la categoria medica».

Roma, 30 luglio 2012


Sondaggio: prescrizione per principio attivo, cosa ne pensi?

E' cronaca recente dell'emendamento alla Spending Review che impone la prescrizione per principio attivo.
Cliccando quì o sull'immagine quì sotto è possibile partecitare ad un sondaggio autoprodotto sull'argomento.
Naturalmente tale sondaggio non ha un vero valore, è solo un indicatore del nostro stato d'animo.
Ringrazio chi vorrà partecipare, il sondaggio si chiuderà a mezzanotte del 09/08/2012


sabato 28 luglio 2012

Spendig Review: Prescrizione per principio attivo, e non solo.

Ho evidenziato le parti che ci interessano più direttamente,  c'è da rilevare che viene lanciata la prescrizione per solo principio attivo, anche se una recente sentenza del consiglio di stato aveva già bocciato una direttiva regionale in tal senso (ne avevamo già parlato su questo Blog come si può vedere a questo link) ed è pertanto da vedere come poi andranno le cose su questo aspetto.

 Da Quotidiano Sanità:


Sabato 28 LUGLIO 2012

Spending review. Commissione Bilancio approva. Ecco tutti gli emendamenti sulla sanità


Lunedì in Aula. Confermati gli incrementi agli sconti per farmacie e aziende, rispettivamente al 2,25 e al 4,1%. Nuovo sistema di remunerazione per la filiera del farmaco. Farmaci generici. Spinta alle cure primarie e a modelli assistenziali pubblico-privato. Ecco il nuovo testo dell’art.15, con tutti gli emendamenti approvati.  

La Commissione Bilancio del Senato ha concluso venerdì a tarda notte l’esame del decreto sulla spending review.
Per la sanità sono stati approvati diversi emendamenti che abbiamo segnalato in neretto nel testo da noi ricostruito dell’art. 15 della spending review concernente “Disposizioni urgenti per l’equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica”, allegato a questo articolo.

Ecco le modifiche più significative apportate dalla Commissione Bilancio al decreto sulla spending review, che saranno esaminate dall’Aula del Senato a partire da lunedì 30 luglio:

Farmaci
L’incremento dello sconto al Ssn è limitato per le farmacie al 2,25% e per le aziende farmaceutiche al 4,1%.
Il tetto per la spesa farmaceutica territoriale viene fissato per il 2012 al 13,1% e dal 2013 all’11,35%. Quello della farmaceutica ospedaliera viene fissato al 3,5%.
Viene poi prevista l’adozione entro il 1° gennaio 2013 di un nuovo sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco (grossisti e farmacie) che sarà definito da un decreto della Salute di concerto con l’Economia, previa accordo con Aifa e associazioni di categoria. Il decreto dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. In caso di mancato accordo il decreto sarà comunque emanato, sentite le commissioni parlamentari competenti.

Con l’entrata in vigore del nuovo metodo di remunerazione verranno a cadere gli sconti e le trattenute sulle somme dovute alle farmacie per la convezione con il Ssn.
Il pay back resta al 100% a carico delle aziende farmaceutiche in caso di sfondamento del tetto di spesa anche per i farmaci orfani.

Farmaci generici
Approvato un emendamento che prevede che: "Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, è tenuto ad indicare nella ricetta del Servizio Sanitario Nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. L'eventuale prescrizione di uno specifico medicinale tra quelli equivalenti deve essere giustificata dal medico con sintetica motivazione scritta".

Patto per la Salute
Ci sarà tempo fino al 15 novembre 2012 per siglare il Patto per la Salute.

Ospedali
Viene anticipato al 31 ottobre 2012 il termine per l’individuazione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi per l’assistenza ospedaliera da parte delle Regioni, previa intesa della Conferenza Stato-Regioni.
Slitta al 31 dicembre 2012 il termine per la riduzione dei posti letto ospedalieri in base al nuovo standard di 3,7 posti per mille abitanti, che sarà attuata al 50% nel pubblico e al 50% nel privato.

Cure primarie
Si prevede che, nell’ambito della ridefinizione della rete ospedaliera, si tenga conto della contestuale riorganizzazione dei servizi distrettuali e delle cure primarie finalizzata all’assistenza 24 ore su 24 sul territorio, anche con riferimento agli standard europei.

Pubblico e privato
E’ prevista la possibilità di sperimentare nuovi modelli di assistenza per contenere la spesa, anche attraverso sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere.

Direttori sanitari e direttori medici
Nelle aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie e negli Irccs, costituiti da un unico presidio, le funzioni di direttore sanitario assorbiranno anche quelle rivestite dall'attuale figura del direttore medico.

Personale
Nella valutazione dei rendiconti finanziari delle Regioni in Piano di rientro non saranno più considerati i risparmi ottenuti attraverso il taglio delle spese per il personale.

Costi standard
Accelerazione per l’adozione dei costi standard sanitari previsti dal federalismo fiscale. Entro il 31 ottobre 2012 il Governo dovrà acquisire e pubblicare i dati relativi ed entro il 31 dicembre 2012, definire i tempi di attuazione dell’adozione dei costi e fabbisogni standard in sanità.

Valutazione degli esiti delle prestazioni sanitarie
Spetterà all’Agenas, che pertanto sarà autorizzata ad accedere a tutti i dati informativi del Ssn.





 

Ultimo numero di Associazione Medica

Chi volesse leggere il mensile dello SMI Associazione Medica può scaricare l'ultimo numero da questo link o cliccando sull'immagine del giornale quì sotto:


venerdì 27 luglio 2012

Nuova postazione di Continuità Assistenziale a Palombara Sabina

Siglato l'accordo tra la ASL Roma G e lo SMI,nella persona del nostro segretario aziendale dr. Muraca, per l'apertura di una nuova postazione di continuità assistenziale nel comune di Palombara
Vi saranno 2 unità mediche per turno.
Oltre a rendere un servizio ai cittadini, si alleggerisce il carico di lavoro dei colleghi di Guidonia, a cui afferiva Palombara,da sempre in sottorganico.

L'ASL RmB iscritta nell'elenco dei provider ECM

Con Decreto Regionale
Decreto del Commissario ad Acta 4 luglio 2012, n. U00116 Sistema di Educazione Continua in Medicina della Regione Lazio: Accreditamento Provider Pubblici - Bando Determina n. B6617 del 24 agosto 2011 B.U.R.L. n. 34 del 14/09/2011- parte I - Iscrizione all' Albo dei provider ECM della Regione Lazio dell'Azienda USL Roma B.

Malasanità? Non più di tanto

Lo studio, 5% errori in corsie italiane, sotto media internazionale 
Da Quotivadis (Adnkronos Salute) 
 Sono circa 5 su 100 gli italiani ricoverati in ospedale che subiscono un errore medico. Un dato inferiore a quello registrato a livello internazionale (9%), e in linea con quelli relativi ai nosocomi francesi, spagnoli, olandesi e canadesi. E' la conclusione di uno studio pubblicato su 'Epidemiologia&Prevenzione', rivista dell'Associazione italiana di epidemiologia che ospita anche un editoriale di commento. La ricerca, condotta sulla base di dati raccolti in 5 ospedali della Penisola, rileva inoltre come più di un errore su 2 (56,7%) possa essere prevenuto applicando protocolli e linee guida rigorosi nella gestione dei pazienti. Secondo quanto emerge dallo studio, la conseguenza più comune dell'errore clinico è l'allungamento del ricovero, seguito dalla presenza di una disabilità al momento della dimissione. Il decesso riguarda invece il 9,5% dei casi.
Si tratta, sottolinea una nota, del "primo studio italiano che misura il tasso di incidenza degli eventi avversi e la loro prevenibilità in un campione rappresentativo di pazienti ricoverati in 5 grandi ospedali ubicati al Nord, al Centro e al Sud del Paese": Policlinico di Bari, Azienda complesso ospedaliero San Filippo Neri di Roma, ospedale Niguarda di Milano, Azienda ospedaliera universitaria pisana e Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze. Sono state revisionate 7.573 cartelle cliniche su un campione di 9 mila, relative a dimissioni avvenute nel 2008. L'incidenza media complessiva di eventi avversi è risultata pari al 5,2% (5,5% quella mediana), riporta l'articolo: una percentuale che appare "coerente con l'atteso nel protocollo di studio e si colloca a un livello in media più basso rispetto al tasso mediano degli studi internazionali (9,2%)".
Contrariamente a quanto emerso in altri lavori, sottolineano gli autori dello studio, la distribuzione degli eventi avversi per specialità vede al primo posto l'area medica (37,5%); solo seconda la chirurgia (30,1%), seguita da pronto soccorso (6,2%) e ostetricia (4,4%).
"Quelli che nel nostro studio abbiamo catalogato come eventi avversi derivanti da un errore clinico - precisa il primo autore Riccardo Tartaglia, del Centro di gestione rischio clinico e sicurezza del paziente della Regione Toscana - coprono un ampio ventaglio di situazioni le cui ricadute vanno dal semplice prolungamento della degenza con necessità di ulteriori terapie (il caso più frequente) all'errore nella somministrazione di una terapia senza esito, fino alla presenza di una disabilità al momento della dimissione e, ma più raramente, ossia in un numero molto limitato di casi, al decesso del paziente".
"Che medici e infermieri italiani non siano peggio dei loro colleghi olandesi, francesi o spagnoli è un dato da tenere a mente ogniqualvolta si leggono certi titoli sparati in prima pagina - si legge ancora nella nota - ma ciò non significa che si possa essere soddisfatti: questo mal comune non produce neanche mezzo gaudio". Al contrario, evidenzia Tartaglia, "il tasso di eventi avversi identificato in questo studio conferma anche a livello italiano la gravità e rilevanza delle conseguenze della ridotta sicurezza delle cure. Come avvenuto in tutti gli altri Paesi, questi dati dovrebbero stimolare le istituzioni sanitarie a interventi urgenti per contenere il numero di incidenti".
Ma per riuscire a prevenire tutti gli errori evitabili, puntualizza l'esperto, "occorre che negli ospedali si operi secondo protocolli e linee guida basati sulle prove di efficacia, si promuova la formazione del personale e, infine, si faccia tesoro delle raccomandazioni e delle buone pratiche per la sicurezza del paziente che il ministero della Salute e l'Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali hanno messo a disposizione sui propri siti web. Anche se - conclude Tartaglia - non ci si può dimenticare che la medicina non è una scienza esatta e che non tutti gli eventi avversi sono prevenibili".

giovedì 26 luglio 2012

Successo dell'azione sindacale SMI per la Continuità Assistenziale in Campania

 dal sito SMI Nazionale:

CAMPANIA: GRAZIE ALLO SMI ATTRIBUITI 152 POSTI DI GUARDIA MEDICA

Giustizia è fatta per i medici di continuità assistenziale, ex guardia medica, della Campania: si potranno finalmente assegnare le zone carenti, cioè 152 posti nelle aree disagiate della stessa regione. Un risultato ottenuto grazie all’iniziativa sindacale e giudiziaria dello Smi regionale: il 6 luglio scorso, infatti, il T.A.R. campano si è pronunciato con l'ordinanza n.00956/2012 sul ricorso promosso, appunto, dallo Smi, producendo l'annullamento del decreto n. 282/2011 della Regione Campania.
Il provvedimento regionale aveva per oggetto la pubblicazione delle zone carenti di assistenza primaria e di Continuità Assistenziale 2009-2010 e non prevedeva l'individuazione e la conseguente attribuzione di ben 152 posti per i medici della continuità assistenziale, ex guardia medica, nelle aree disagiate della stessa regione, posti che sono quota parte dei 194 stabiliti dalla legge regionale 1917 art 83 del 2007- 2008, destinati alla garanzia dei LEA, livelli essenziali di assistenza per le popolazioni localizzate in queste aree.
Grandissima soddisfazione da parte dello SMI campano, da sempre impegnato nella salvaguardia della salute dei cittadini e nella tutela del precariato medico, e giudizio positivo è stato espresso dalla Rosa d'Agostino, responsabile regionale della Continuità Assistenziale SMI e promotrice del ricorso: «È un altro passo avanti che rafforza il risultato ottenuto anche nella provincia di Caserta con il riconoscimento di altri 42 posti destinati alle aree disagiate».
Per lo Smi questa ordinanza, frutto di un lungo e sofferto impegno sindacale, rimette la Campania in linea con le indicazioni ministeriali e con l’impegno affinché il territorio sia primo momento dell'assistenza sanitaria, soprattutto in una fase di riorganizzazione della rete ospedaliera.

mercoledì 25 luglio 2012

Anche a Bolzano demagogia folle a spese dei Medici di Medicina Generale

Bolzano, Mmg non disposti a fare Continuità assistenziale

Camici bianchi della Continuità assistenziale in fuga e medici di Medicina generale che oppongono un deciso "no" al progetto  Asl di aumentare le ore di lavoro a carico dei medici di famiglia. 
A fronte di condizioni di precariato mai sanate, che prevedono contratti da rinnovare di tre mesi in tre mesi, "non ha colto di sorpresa la fuga di 15 medici di Ca su 18" ha commentato Susanna Hofmann,  responsabile Snami nazionale per il nord Italia. "E non ci prendono di sorpresa nemmeno le parole di Alfred König, direttore dell'ufficio distretti sanitari della Provincia, che vorreb be riorganizzare il servizio facendoci lavorare giorno e notte" continua Hofmann "La riforma clinica avrebbe dovuto puntare ad ambulatori aperti dalle 8 alle 20, non a un simile gioco al massacro».
Una situazione esplosiva che, secondo Snami sarebbe alimentata dalla volontà politica di  "tener buono" l'elettorato, garantendo anche a Bolzano il medico di Mg disponibile 24 ore su 24.  Una soluzione che, ammette Hofmann "nel resto d'Italia esiste, ma solo su base volontaria e che in una città come Bolzano è impensabile". Sostenere all'improvviso anche l'attività di Ca, infatti, non garantirebbe al camice bianco un tempo sufficiente per educare il paziente ad interpellarlo quando realmente necessario: "Ci troveremmo il carico di lavoro raddoppiato" incalza Hofmann "e il Mmg dovrebbe poi, dopo una notte magari con chiamate ogni cinque minuti, garantire la propria presenza in ambulatorio la mattina successiva".

Quì il link al Quotidiano L'Alto Adige


martedì 24 luglio 2012

Avviso Manutenzione straordinaria del sito del Sistema TS per domani 25/07

SistemaTS - Manutenzione straordinaria 25/07 h. 21-24

Si comunica che il giorno mercoledì 25 Luglio 2012 sarà effettuato un intervento di manutenzione straordinaria sui sistemi di circa 3 ore, a partire dalle ore 21:00. Nel periodo indicato saranno possibili temporanei rallentamenti delle applicazioni.
Le applicazioni interessate sono tutte quelle del SAC/SistemaTS, quindi oltre ai certificati di malattia anche medici in rete e esenzioni da reddito, oltre alle applicazioni i rivolte alle regioni e ASL.
Per i medici, in caso di impossibilità di inviare i certificati di malattia si può utilizzare il cartaceo.

Cordiali saluti,

Dogane e Sanità
Servizi e Soluzioni per la Sanità


La politica del gambero

Interessante comunicato stampa del dott. Angelo Testa presidente nazionale dello SNAMI sulla bozza di riordino delle cure primarie, si tratta di una voce fortemente critica e pertanto è opportuno valutarla bene:
COMUNICATO STAMPA SNAMI




Interrogazione parlamentare del senatore Lannutti sulla gestione patrimoniale dell'Enpam:



lunedì 23 luglio 2012

Pronto Soccorso nel Lazio: cronaca di una morte annunciata.

Segnalo un articolo su "Roma Sette" in cui si segnalano le gravi conseguenze sui servizi di Pronto Soccorso nella Regione Lazio in conseguenza di quella manovra economica aggiuntiva impropriamente chiamata "spending review".
Tra le tante voci d'allarme troverete anche la mia.
Pronto Soccorso una situazione da Codice Rosso
Allarme per i tagli alla sanità da Regione, Ordine dei medici e sindacati. Previsti per il Lazio il taglio del 19,9% dei posti letto ospedalieri, 2.500 licenziamenti di personale sanitario e blocco del turn over.
di Daniele Piccini
Un’emergenza da codice rosso incombe sui Pronto soccorso di Roma e del Lazio. Entro il prossimo 30 novembre dovranno diventare effettivi i tagli previsti dal decreto 95 del 2012, meglio noto come quello sulla «spending review». Per il Lazio la riduzione di spesa dovrà essere pari a 1.600 milioni di euro nel 2012, 2.800 nel 2013 e altri 3.000 a decorrere dal 2014. Traducendo in termini di servizi il linguaggio dei bilanci, significherà il taglio del 19,9% dei posti letto regionali (tra i 600 e gli 800), 2.500 licenziamenti di personale sanitario e blocco del turn over: non si potrà né rinnovare i contratti precari né ricorrere ad assunzioni straordinarie. Come contromossa, mercoledì il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, a larghissima maggioranza, un ordine del giorno che dà mandato alla presidente della Regione, Renata Polverini, «di porre in essere tutte le iniziative necessarie nei confronti del governo e del parlamento, e finanche a livello di impugnativa costituzionale, per dimostrare l’insostenibilità economica e sociale e l’inefficacia della "spending review"».
Da Twitter, il vice presidente della Regione, Luciano Ciocchetti, ha suggerito di chiedere qualche sacrificio in più alle classi abbienti: «La "spending review" nel Lazio rischia di deprimere le energie che stanno lottando contro la crisi. Chiediamo di più ai ricchi, ma basta tagli. Perdere posti di lavoro e colpire le fasce più deboli non può e non deve essere la soluzione. Serve introdurre, per esempio, una patrimoniale vera e un sistema di compartecipazione alla sanità per redditi alti. Chi guadagna cifre superiori o intorno ai 100mila euro all’anno, può partecipare alla spesa sanitaria».
Alle parole di Ciocchetti fanno eco quelle del direttore generale della Asl Roma C, Antonio Paone: «La Giunta regionale riceve questo colpo mortale proprio mentre stava per raccogliere i frutti di due anni di riordino dei bilanci. Ora i Pronto soccorso subiranno un incremento delle richieste di prestazioni dovuto al taglio dei posti letto negli ospedali: non potendo essere smistati nei reparti, i malati stazioneranno nei Pronto soccorso. Il problema - incalza Paone - è che mancano strutture intermedie. La "spending review" non tiene conto di ciò che nel Lazio si è fatto negli ultimi due anni. Serviva invece una pianificazione seria di quanto ancora resta da fare».
Roberto Lala, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, analizza con maggiori dettagli lo stato di emergenza dei Pronto soccorso della Capitale: «Soffrono di un doppio collo di bottiglia. Da un lato non ce la fanno a smaltire gli accessi a causa di una istituzionale mancanza di personale che non riesce a dividere le persone nei vari reparti. Dall’altro, nei reparti ospedalieri mancano i letti e i malati stazionano nei corridoi dei Pronto soccorso. I tagli vanno fatti, ma con criterio. Si possono anche chiudere i piccoli ospedali, ma solo dopo aver programmato una strategia per mantenere i livelli di assistenza. Alla base di tutto - denuncia Lala - credo ci sia l’intenzione di andare verso una privatizzazione sfrenata. Nelle strutture private non ci sono mai lunghe liste di attesa, perché sono frequentate solo da persone abbienti, e ormai i più rinunciano a curarsi: il diritto alla salute così viene leso continuamente».
Le parole di Pina Onotri, segretario organizzativo regionale del Sindacato Medici Italiani-Lazio, suonano come un canto funebre sul feretro del sistema sanitario nazionale: «Se non ci sarà un correttivo sarà un disastro. In un incontro con i vertici della Regione ci è stato riferito che, in base alla "spending review", i posti letto dovranno passare da 4,5 a 3,5 per ogni mille abitanti. Questo avrà ripercussioni anche sui Pronto soccorso. Quest’anno la Regione ha assunto 158 precari, medici e amministrativi, ma se le previsioni si confermeranno non ne potrà assumere più per chissà per quanto tempo. I tagli lineari smantelleranno ancora di più il sistema pubblico. Ormai solo gli esenti, per malattia o reddito, si curano in strutture pubbliche, chi può si rivolge al privato. In questo modo non solo il settore pubblico viene tagliato dallo Stato, ma non riesce più ad autofinanziarsi. I ticket sono costosi e le strutture private propongono prezzi concorrenziali. Credo - conclude Onotri - che dietro tutto ci sia l’intenzione di smantellare il servizio sanitario nazionale e puntare sul privato, attorno al quale gravitano molti interessi».

sabato 21 luglio 2012

ONAOSI chi era costui?

Al seguente link un interessante articolo sull'ONAOSI:
I misteri dell'ONAOSI

SENSAZIONALE POLIZZA RC PROFESSIONALE PER I MEDICI CONVENZIONATI, A PARTIRE DA 190 EURO!

Dal sito SMI nazionale:
SENSAZIONALE POLIZZA RC PROFESSIONALE PER I MEDICI CONVENZIONATI, A PARTIRE DA 190 EURO!
La polizza è rivolta a tutti i medici di medicina generale e pediatri iscritti allo S.M.I. Sindacato Medici Italiani.
Le attività svolte che è possibile assicurare sono quelle dei:
Medici Di Assistenza Primaria 
Medici Di Continuità Assistenziale
Medici Fiduciari Sasn
Medici Di Emergenza Sanitaria Territoriale
Medici Penitenziari
Medici Di Medicina Dei Servizi
Medici Fiscali Inps
Tirocinanti
UN PIENO DI GARANZIE
La polizza comprende, tra le altre cose, l’assicurazione RC verso terzi e professionali, verso dipendenti soggetti ad assicurazioni di legge verso infortuni, e verso dipendenti non soggetti ad assicurazioni di legge.
Non solo: copre la R.C. del sostituto, le vaccinazioni, la conduzione dello studio, la tutela legale e prevede tante altre garanzie.
Scarica i documenti on line, calcola un preventivo o richiedi la polizza al seguente indirizzo http://www.inpiubroker.it/convenzionesmi



.

Intramoenia e assicurazione obbligatoria: un passo verso la proroga.

Dal Sole 24 ore:
Via libera della Camera al decreto legge che proroga fino al 31 dicembre prossimo (31 ottobre nel testo originario) la possibilità per i medici del Ssn di utilizzare il proprio studio professionale per l'esercizio dell'attività libero-professionale intramuraria (cosiddetta intramoenia allargata), previa autorizzazione aziendale.
L'aula ha anche approvato un altro emendamento rispetto a quelli votati dalla commissione Affari sociali con cui si proroga fino al 13 agosto 2013 (di un anno quindi) l'obbligo di assicurazione per i professionisti stabilito nella legge 148/2011.
Il decreto, che ora passa all'esame del Senato, proroga a un anno dopo la riforma delle professioni e comunque «non oltre l'entrata in vigore di specifica disciplina riguardante la responsabilità civile e le relative condizioni assicurative degli esercenti le professioni sanitarie».
Il provvedimento ha ottenuto 368 voti favorevoli e 67 contrari, 3 gli astenuti.

venerdì 20 luglio 2012

Segreteria medici primo distretto nella settimana di ferragosto

Riceviamo dal Dott. Curatolo e volentieri pubblichiamo:
Cari Colleghi,
anche se spesso il passaparola è risultato più efficiente della posta elettronica, Vi ricordo che, a causa dell'assenza per ferie di molti del nostro gruppo, il servizio di Segreteria Medici,
sarà attivo SOLO i giorni 13 e 14 Agosto (8,30- 12,30), mentre resterà chiuso nei giorni 15, 16 e 17 Agosto
Poichè in quei due giorni di apertura la Sig.ra Monica sarà da sola, raccomando a tutti di provvedere all'approvvigionamento dei ricettari nelle settimane precedenti (dal 23 Luglio al 10 Agosto) oppure dal 20 Agosto in poi.
Per vostra opportuna conoscenza vi informo che il servizio per l'esenzione per Invalidità sarà svolto dal responsabile CUP, Sig. Fabrizio Dionisi,solo nei giorni 13 e 17 Agosto mentre per le esenzioni per Patologia lo stesso si presterà a ritirare la documentazione necessaria, che verrà "lavorata" e riconsegnata nella settimana successiva secondo gli orari consueti.
Grazie, a presto.
Dott. Amedeo Curatolo

Ancora Telenuovo

Dopo la segnalata trasmissione di Telenuovo, emittente locale veneta, in cui venivano espresse "opinioni poco lusinghiere" sui medici di medicina generale, e dopo le polemiche che ne sono seguite, l'emittente ha sentito la necessità di fare la seguente trasmissione.
Se avete la voglia e la pazienza di vederla potete cliccare sulla figura del televisore quà sotto:

Giudicate voi...

giovedì 19 luglio 2012

Lo SMI e la bozza Balduzzi

da Quotidiano Sanità


Giovedì 19 LUGLIO 2012

Cure primarie. Smi: “La bozza? Un passo indietro”


Bene il ruolo e l’accesso unico alla professione e le indicazioni sull’integrazione territoriale, ma sono vari gli elementi di critica. Così il sindacato ha commentato le anticipazioni sulla bozza di riordino delle cure primarie: “Chiediamo ora chiarezza da Balduzzi”

Grave l’assenza del passaggio alla dipendenza per i medici del 118 e la rigidità sull’obbligo di adesione alle forme organizzative. Positivi i contenuti sul ruolo e l’accesso unico alla professione e le indicazioni sull’integrazione territoriale.
Sono questi i primi commenti alle anticipazioni sulla bozza di revisione dell’articolo 8 della legge 502/92 per il riordino delle cure primarie che arrivano dallo Smi.

“Se confermati i contenuti della bozza pubblicata – ha detto Maria Paola Volponi, responsabile nazionale medicina generale dello Smi – presentano vari elementi di criticità. Il testo è un passo indietro rispetto ai documenti condivisi nelle varie riunioni ministeriali: sembra di essere ritornati alle conclusioni raggiunte con il ministro Fazio, che seppure in parte condivisibili, erano state superate da ulteriori incontri in questi ultimi mesi”. Soprattutto, ricorda inoltre Volponi, lo Smi, aveva avanzato molte proposte che sembravano condivise e che in questo documento non appaiono, per esempio, il passaggio alla dipendenza dei medici del 118, il tempo pieno nell’area.

“Sono positivi – ha spiegato – i passaggi relativi al ruolo e accesso unico alla professione, così come quello sull’integrazione territoriale. Non condivisibile invece la rigidità sull’obbligo di partecipazione alle aggregazioni funzionali o strutturali e l’indeterminatezza della ristrutturazione del compenso. E chiaramente, vogliamo ribadirlo, il nodo del passaggio a dipendenza del 118”.
Lo Smi chiede quindi al Ministro chiarimenti sul testo e la convocazione di una riunione con i sindacati del settore. 

L'AIFA ritira la Rifaximina generica

A seguito di una sentenza del Consiglio di Stato


Con queste parole lo annuncia l'azienda produttrice del "branded" più noto:

"(omissis) è lieta di informarLa che, con sentenza n. 04087/2012, pubblicata in data 10 luglio 2012, il Consiglio di Stato, supremo organo di giustizia amministrativa, ha accolto il ricorso presentato dalla nostra società contro le Autorizzazioni all'Immissione in Commercio rilasciate dal novembre 2010 con riferimento ai farmaci generici a base di "rifaximina."

Con la predetta sentenza, il Consiglio di Stato ha disposto di conseguenza l'annullamento di tutti i provvedimenti di AIC a suo tempo disposti.

Pertanto dal 10 luglio 2012, i medicinali generici a base di rifaximina non possono più essere commercializzati, in quanto privi di autorizzazione, con ogni conseguenza sanzionabile penalmente per chi violi tale divieto di commercializzazione.

In buona sostanza, il Consiglio di Stato ha rilevato in primis l'insussistenza del presupposto per requisito di bioequivalenza del generico rispetto al Normix costituito da rifaximina polimorfo α."

quì il collegamento al sito dell'AIFA con i provvedimenti relativi


Chissà quali sono stati i criteri della sentenza del Consiglio di Stato contrastanti con quelli utilizzati dall'AIFA per il rilascio dell'AIC 


SOGEI o non SOGEI?

Sul sito romano della FIMMG ci fanno sapere che l'annunciato blocco del sistema di ieri non era una notizia vera.
Forse hanno ragione, sicuramente hanno ragione sul fatto che non è una notizia.
Il fatto che il sistema TS presenti ogni tanto dei malfunzionamenti è esperienza quotidiana di molti di noi.
I malfunzionamenti possono essere legati a varie cause: il sistema stesso, la linea ADSL, il software utilizzato, et cetera et cetera.
Sta di fatto che alla fine il disagio c'è, e interferisce con il corretto svolgimento del lavoro quotidiano, e di sicuro non è giusto che tanti e tanti colleghi poco versati per l'informatica soffrano questo disagio. La medicina in realtà sarebbe altro da questo.
Quindi hanno ragione: non è una notizia.
Comunque suggerirei ai colleghi, in caso di fallimento dell'invio di un certificato tramite l'add-on del proprio software gestionale, di provare sempre a inviarlo mediante il sito del sistema TS, al fine di essere a posto con la procedura, e in caso di fallimento tramite questo sistema, di stampare il messaggio di errore che appare sullo schermo, e magari di scrivere la certificazione cartacea su quello stesso foglio.
In caso di fallimento dell'invio delle ricette, riprovateci più tardi, o la mattina dopo, ci sono 24 ore di tempo per l'invio, e se si continua a fallire segnalate il malfunzionamento e mettetevi l'anima in pace, la quota di ricette non trasmesse può giungere al 20% e comunque le sanzioni sono difficilmente applicabili.

mercoledì 18 luglio 2012

Bozza di riforma dell'articolo 8 del DL 502/92

Il DL 502/92 è un dispositivo di legge che integra e sostituisce la L833/78 che aveva istituito il Sistema Sanitario Nazionale, e l'articolo 8 inquadra la disciplina dei rapporti per le prestazioni assistenziali e stabilisce le linee generali dell'inquadramento di tutte le figure sanitarie all'interno dello stesso.

Questo il testo NON definitivo di riforma dell'articolo 8

Questo il testo del Decreto Legge 502/92

Quì sopra vi sono i link per la bozza di riforma e per il testo originale.

Questo invece è quanto dice Quotidiano Sanità in proposito: 

Esclusivo. Cure primarie. La riforma "Balduzzi" che rivoluzionerà l'assistenza territoriale 

I medici convenzionati saranno obbligati ad associarsi, accesso unico alla professione, assistenza h24, compenso per quota fissa e variabile e inserimento dell’attività nei Lea. Come cambierà l’art.8 della 502/92 secondo il provvedimento allo studio del ministro e che siamo in grado di anticiparvi. Ecco iltesto. 

18 LUG - Dopo l’avvento del nuovo Governo Monti sembrava essere andata nel dimenticatoio, ma in questi mesi il lavoro iniziato dall’ex Ministro Fazio sulla riforma dei rapporti convenzionali con i medici del territorio, è andato avanti.

E oggi siamo in grado di anticiparvi la nuova bozza della riforma dell’art.8 del dlgs 502/92 che il Ministro Balduzzi inserirà molto probabilmente nell’annunciato progetto di legge che si dovrebbe occupare anche di intramoenia, responsabilità professionale e filiera del farmaco, atteso entro l'estate.

Il nuovo testo ricalca a grandi linee quello elaborato dal predecessore di Balduzzi, condiviso a suo tempo dai sindacati e discusso con le Regioni, anche se ad una prima lettura il nuovo documento integra ancora di più i principi dell’art.8 della 502/92 con quelli contenuti negli specifici Accordi collettivi nazionali.

Ma veniamo alle modifiche. Innanzitutto è previsto l’obbligo di adesione dei medici alle forme organizzative previste dalle convenzioni (Aggregazioni funzionali e Uccp). Novità anche sull’accesso alla professione, che sarà unico e per graduatorie di titoli. La nuova organizzazione integrata dovrà poi garantire l’assistenza h24. Cambia anche il compenso dei professionisti, che sarà per quota fissa e variabile. Inoltre, viene regolamentato l’esercizio della libera professione e l’attività dei medici del territorio viene inserita nei Lea.

Ma ecco nel dettaglio le misure previste dalla bozza di modifica dell'art.8 del decreto legislativo 502/1992:


Obbligo di “aggregazione”
I medici dovranno obbligatoriamente aderire a forme organizzative, secondo modelli individuati dalle singole Regioni, che siano o monoprofessionali (Aggregazioni funzionali) o multi professionali (Uccp). Queste ultime potranno anche adottare forme di finanziamento a budget, ma senza intaccare il compenso dei singoli medici. Lo scopo della norma è quello di migliorare l'assistenza terriotoriale attraverso il lavoro in associazione per condividere obiettivi, percorsi asssistenziali, valutazione della qualità delle cure e linee guida.

Compenso
Tramonta la vecchia quota capitaria per il medico di medicina generale. Il compenso di questi professionisti sarà infatti suddiviso tra una quota fissa e una quota variabile legata alla complessità assistenziale. Cambia anche il compenso per gli specialisti ambulatoriali, per i quali resterà in vigore il pagamento ad ora ma tenendo comunque conto della complessità assistenziale.

Dotazione strutturale
Sia per le Uccp che per le Aggregazioni funzionali, la dotazione strutturale, strumentale e di servizi saranno in carico alle Regioni, che potranno fornirli ai medici o in forma diretta o attraverso un riconoscimento economico.

H24
L’integrazione tra medici di medicina generale, pediatri e specialisti ambulatoriali dovrà portare ad una copertura assistenziale H24, per sette giorni a settimana.

Lea
Le attività dei medici convenzionati saranno riferite ai Lea, ma anche ai Lea aggiuntivi introdotti da alcune Regioni, che dovranno però sostenerne la relativa copertura economica.

Libertà di scelta
Salvaguardata la libera scelta del cittadino del proprio medico di famiglia e del pediatra, i massimali (assistiti per medico) saranno definiti a livello regionale, sia pure con criteri inseriti negli accordi nazionali. Il cittadino avrà inoltre più libertà per cambiare medico.


Esercizio attività di libera professione
Il medico in convenzione è tenuto a comunicare all’azienda sanitaria locale l’avvio dell’attività in libera professione indicandone sede e orario di svolgimento.

Accesso alla professione
È previsto l’accesso al ruolo unico per le funzioni di medico di medicina generale e di pediatria di libera scelta attraverso una graduatoria unica per titoli predisposta annualmente secondo un rapporto ottimale definito dagli accordi regionali. Per quanto riguarda l’accesso alle funzioni di specialista ambulatoriale (medico, odontoiatra, biologo, chimico, psicologo, medico veterinario) vi saranno invece graduatorie provinciali. È consentito l’accesso esclusivo al professionista fornito del titolo di specializzazione inerente la branca d’interesse.


Coordinamento
Tutti i medici potranno essere referenti/coordinatori delle forme aggregative. Nel caso in cui i medici convenzionati assumano incarichi di direttore di distretto o altri incarichi temporanei ritenuti inconciliabili, saranno “sospesi” dalla convenzione.

Sistemi informativi
I medici dovranno obbligatoriamente aderire sia al Sis (Sistema informativo sanitario del Ssn), che ai sistemi informativi regionali, compresi gli aspetti relativi alla tessera sanitaria.

Rappresentatività sindacale
Potranno sedere al tavolo di contrattazione con la Sisac per la nuova Convenzione le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, valutate sia sotto il profilo numerico che in base alla loro diffusione a livello nazionale.


L’EMA rilancia il bando per operatori sanitari e pazienti interessati a far parte dei suoi comitati

Per quanti potessero essere interessati:
Quì la notizia in italiano dal sito dell'AIFA
Quì la notizia in inglese dal sito dell'EMA (European Medicines Agency)




martedì 17 luglio 2012

Lettera di diffida per conto dello SMI per la ricetta elettronica

Per il Ministero e le Regioni inadempienti.
Quì il testo della lettera


Paga sempre il giusto per il peccatore.


I colleghi del Molise, come tempo fa quelli dell'Abruzzo si sono visti tagliare significativamente il loro compenso in virtù di alcuni decreti commissariali che "rimodulano" quanto pattuito con gli accordi integrativi regionali.

Quì il decreto relativo ai medici di medicina generale e di continuità assistenziale

Quì il decreto relativo ai pediatri di libera scelta

Oltre a rimarcare l'evidente ingiustizia di tali provvedimenti mi sembra giusto evidenziare che queste sono le conseguenze della cosiddetta politica della devolution con conseguente "decentramento" del compenso.

La politica ha ritenuto utile moltiplicare i centri di gestione del potere moltiplicando così i rivoli e i torrenti della distribuzione del danaro pubblico, questo processo è stato chiamato impropriamente "federalismo" le cui conseguenze, oltre a creare enormi disparità tra le regioni italiane, sono state un lievitare crescente della spesa pubblica che ora le persone che lavorano onestamente sono chiamate a risanare, mentre chi ha tratto beneficio da tutto ciò continua a difendere, con successo, i propri privilegi.






Il Garante: monitorare la spesa si, ma attenti alla privacy

Il garante della privacy dà parere favorevole allo schema del decreto per il monitoraggio della spesa farmaceutica, ma pone delle condizioni.

Il documento del garante


Considerazioni personali:
tutti stanno esprimendo il proprio punto di vista, e concorrendo alla costituenda sanità elettronica prossima ventura, tranne i diretti interessati: i medici e i pazienti.
Questo non è certamente un buon segno riguardo il valore e l'utilizzo futuro di questa digitalizzazione della sanità.
Il fatto che i pazienti non ne parlino è certamente un cattivo indicatore della qualità della democrazia e dell'informazione in Italia, ma il fatto che i medici, e soprattutto i loro sindacati, mostrino a loro volta un atteggiamento passivo, quando non complice, è invece un indicatore che, forse, la sanità digitale che verrà, almeno un pò  se la meritano.
Naturalmente non credo che il processo possa essere fermato, ma che i medici cerchino di indirizzare il meccanismo verso un utilizzo finalizzato soprattutto alla salute della popolazione, più che al controllo della spesa, mi sembrerebbe doveroso. Forse (sicuramente) è il momento di darsi da fare.

lunedì 16 luglio 2012

Ricetta elettronica? Prepariamoci al Fascicolo Sanitario Elettronico...

Con il del Decreto del 2 luglio  pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 160 del 11 luglio si é conclusa la fase normativa della ricetta telematica.
Ora sarà la volta del fascicolo sanitario elettronico.
La scorsa settimana è stata annunciata la conclusione positiva della sperimentazione tra Calabria, Campania e Piemonte del patient summary e della trasmissione telematica dei flussi informativi, a testimonianza che il processo avanza inesorabilmente.
Insomma il meccanismo è in moto e i medici di medicina generale lo stanno subendo passivamente senza riuscire a governarlo neppure in minima parte.
Toccherebbe ai sindacati medici, non solo della medicina generale, visto che alla fine questa faccenda finirà per coinvolgere tutti, confrontarsi con la parte pubblica per evidenziare la complessitá dei problemi generati da questo processo e cercare in qualche modo di riprendere in mano la gestione della salute pubblica che rischia di essere profondamente snaturato da questo cosiddetto "e-government" specie se calato dall'alto.
Riusciranno i sindacati a raggiungere questo obiettivo? A mio avviso ci riusciranno solo se saranno capaci di concordare strategie e azioni comuni. Noi siamo disponibili, parliamone.

domenica 15 luglio 2012

Alberto Oliveti presidente dell'ENPAM

Da Quotidiano Sanità
14 LUGLIO 2012
Enpam. Alberto Oliveti eletto presidente con 96 voti su 106: “La Fondazione è solida”
“Continuerò a lavorare perché lo sia sempre di più e cercherò di essere aperto a ogni contributo”. Eletto vicepresidente vicario della Fondazione nel luglio 2010 (con 92 voti), Oliveti ha guidato in questi anni il processo di riforma dell’Ente
.
“Vi ringrazio tutti. Cercherò di fare del mio meglio e cercherò di essere aperto a ogni contributo. La Fondazione Enpam è solida e continuerò a lavorare perché lo sia sempre di più”. Alberto Oliveti ringrazia con poche parole il Consiglio nazionale dell’Enpam che oggi lo ha eletto presidente della Fondazione.
La chiusura del seggio elettorale è avvenuta alle 12.30, orario previsto dalla convocazione, dopo che gran parte della mattinata era trascorsa nell’attesa dell’unico assente, il presidente Omceo di Latina Giovanni Maria Righetti.

Dei 106 aventi diritto al voto, dunque, i votanti sono stati 105: 96 si sono espressi a favore di Alberto Oliveti, 1 voto è stato espresso per Roberto Lala e 8 sono state le schede bianche. D’altra parte, la nomina di Oliveti era largamente attesa: eletto vicepresidente vicario della Fondazione nel luglio 2010 (con 92 voti), Oliveti ha guidato in questi anni il processo diriforma dell’Ente
, messo a punto anche con il contributo di Mario Monti nella sua vesti di esperto di finanza.

La riforma, approvata dal CdA dell’Ente nel marzo scorso, prevede un progressivo innalzamento dell’età di pensionamento, una revisione delle procedure d’investimento e uno snellimento dei costi della Fondazione, rispondendo alla norma introdotta con l’ultima manovra economica, che chiede agli Enti previdenziali di garantire il proprio equilibrio economico in una prospettiva di 50 anni. La riforma, per entrare in vigore, è in attesa del parere dei ministeri vigilanti, ovvero Lavoro, Economia e Salute.

venerdì 13 luglio 2012

SPENDING REVIEW, OVVERO MANOVRA ECONOMICA AGGIUNTIVA...E TAGLI LINEARI

Spending Review o, per dirla chiaramente in italiano, un’altra manovra economica fatta di tagli lineari, allo scopo esclusivo di battere cassa sul breve periodo. Questo il duro giudizio dello Smi sull’ennesimo decreto legge del Governo Monti. «È un provvedimento da bocciare – attacca Salvo Calì, segretario generale dello Smi - e anche se mimetizzata con provinciali inglesismi, questa è una manovra economica aggiuntiva. L’unico aspetto condivisibile è la razionalizzazione degli acquisti dei beni e servizi ospedalieri».

 «Purtroppo – sottolinea ancora Calì - da anni in sanità si subisce la logica emergenzialista del “battere cassa” e quindi dei tagli lineari. La conseguenza è quella di continui interventi sulla spesa e non sulle cause degli sprechi, una strategia di corto respiro che non guarda al medio e lungo termine. Alla fine sulle regioni ricadrà il peso di dover eliminare ulteriori posti letto e senza dare risposte alternative alla popolazione. Per poi lamentarci degli assalti ai pronto soccorsi con i pazienti costretti per terra per mancanza di disponibilità nelle corsie.


 

I piatti a sorpresa vengono cucinati soprattutto d'estate!

Da DottNet:

 Balduzzi, un decreto per le cure primarie e assistenza territoriale. Cgil, cure h24. Sondaggio Gisap, il forte legame con la medicina generale


 Le cure primarie e l'assistenza territoriale saranno inserire in un DL previsto per fine luglio, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, ha annunciato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, di fronte ai sindacati del comparto sanità, della medicina convenzionata e della dirigenza del Ssn. La base per questo obiettivo base, modificabile con le successive proposte sindacali, dovrebbero essere i due documenti tecnici già discussi al ministero nell’ambito del tavolo tecnico sulle cure primarie istituito nei mesi scorsi e riguardanti, in particolare, le modifiche dell'Art.8 e il riassetto del territorio. Questo lavoro sarà poi terreno di confronto del Ministro anche con le Regioni. 


Soddisfazione da parte della Fp Cgil Medici, che chiede, però, che “non sia un'operazione di facciata” ma che “si aggrediscano alcuni nodi che impediscono lo sviluppo del territorio” e delle cure primarie, che “oggi più che mai necessitano di un serio intervento di riorganizzazione strutturale”. Occorre infatti ricordare, ha spiegato Nicola Preiti, responsabile nazionale Fp Cgil Medici medicina convenzionata, che “la spending review produce, tra l'altro, un'aggressiva deospedalizzazione, meno 18.000 posti letto, alla quale non corrisponde una strutturazione dell'assistenza territoriale. Questo significa – aggiunge il sindacalista - una oggettiva contrazione dell'assistenza e riduzione servizi ai cittadini”. Il sindacato chiede la reale strutturazione delle cure primarie nel distretto con la partecipazione di tutti i professionisti per garantire la continuità delle cure h 24, la gestione delle patologie croniche e la presa in carico del cittadino; l’informatizzazione completa del sistema;  l’introduzione del ruolo unico per tutti i medici convenzionati con superamento della guardia medica;  il servizio di emergenza erogato solo in regime di dipendenza, superando l'attuale doppio rapporto di lavoro. "Se si vuole fare una riforma dell'assistenza primaria intanto bisogna chiarirsi bene su cosa sia l'assistenza primaria. E la sensazione e' che passare da un sanità ospedalocentrica allo sviluppo di nuovi assetti orientati alla 'primary care' richieda ancora la definizione di un modello che stenta a trovare la sua collocazione", sottolinea Federico Spandonaro, esperto di economia sanitaria, che ha presentato i risultati della ricerca Gisap (gruppo indipendente per lo studio dell'assistenza primaria), realizzata in collaborazione con il Ceis di Tor Vergata su un campione di 900 medici di medicina generale.  Dall'indagine emerge, in base al vissuto professionale dei medici, che la piu' corretta definizione di assistenza primaria coincide con la medicina di famiglia (46%) e con l'assistenza ambulatoriale e domiciliare (26%). Mentre le professioniste donne e i giovani conferiscono un ruolo particolarmente significativo alla medicina di iniziativa. Ma piu' in generale non sembra emergere un modello acquisito, si riscontra un po' di confusione e a prevalere sembra essere il vissuto quotidiano. "La cosa interessante - spiega in proposito Spandonaro - e' che si vuole fare la riforma dell'assistenza primaria ma poi ogni operatore ha la sua idea su cosa sia questa assistenza, molto legata al ruolo che riveste e quindi in questo caso e' prevalente lo stretto legame con la medicina di famiglia".
Clicca qui per partecipare al sondaggio sulla proposta Cgil

giovedì 12 luglio 2012

Specializzandi: depositata la proposta del senatore De Lillo

da DottNett:

Vertenza specializzandi, in Parlamento la proposta del senatore De Lillo: rimborso forfettario di ventimila euro per ogni anno a coloro che hanno fatto causa

 "Quattro miliardi di euro è la somma che lo Stato italiano rischia di dover sborsare per non aver riconosciuto ai medici che hanno frequentato le scuole di specialità tra il 1982 e il 1991 le borse di studio cui avevano diritto secondo le normative europee. Questa cifra riguarda solo i camici bianchi che hanno fatto causa tramite Consulcesi, associazione che rappresenta oltre 30 mila medici provenienti da tutta Italia e da anni sostiene i diritti e le rivendicazioni di studenti e professionisti dell'area medico-sanitaria, ma è destinata a crescere considerando le azioni legali portate avanti dalle altre associazioni, nonché quelle di coloro che si sono tutelati singolarmente.

 Nell’ottica di contenere la spesa per lo Stato e risolvere in modo definitivo la questione il Senatore Stefano De Lillo ha ottenuto di inserire nell’ordine del giorno della Commissione Cultura del 10 luglio scorso, il suo disegno di legge (n. 2786/2011). Si tratta del primo passo per portare in Parlamento una proposta che prevede un rimborso forfettario di 20 mila euro a testa per ogni anno di corso, senza interessi né rivalutazione delle somme, in favore esclusivamente dei medici che si sono già rivolti alla legge per ottenere quanto loro dovuto. La Commissione si riunirà per accelerare l’iter di discussione e approvazione del disegno di legge a fronte di una situazione allarmante per le casse dello Stato italiano. La sola Consulcesi, infatti, ha fino a oggi portato in Tribunale con esito positivo circa 3.280 medici per un totale complessivo di 204.600.000 euro, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri competenti saranno costretti a sborsare. Considerando che per tutti i ricorrenti è stata fatta richiesta (in Corte d’appello e/o in Cassazione) delle differenze nell’importo assegnato nonché degli interessi e della rivalutazione monetaria delle somme, il rischio per lo Stato è quello di dover riconoscere ulteriori 177.600.000 euro. Il totale, quindi, potrebbe salire a 382.200.000 euro. In prospettiva, poi, essendo ancora 32.127 gli Associati Consulcesi che hanno cause in corso, se tutte si concludessero con una sentenza positiva, la somma ammonterebbe a quasi 4 miliardi di euro".

120mila i medici interessati
"A questa cifra, relativa ai soli giudizi attivati per il tramite di Consulcesi, vanno però sommati i rimborsi che spettano a migliaia di altri medici, si stima siano 120 mila in tutto, in giudizio singolarmente o con altre Associazioni. Spiega il Senatore De Lillo, che aveva già presentato il suo disegno di legge lo scorso anno, proprio su stimolo dell’Associazione Consulcesi: "questa iniziativa legislativa è l’unica che possa garantire allo stesso tempo sia i legittimi interessi dei medici che non hanno ricevuto quanto loro dovuto, sia l’esigenza dello Stato di contenere i costi. In tal modo l’Italia riconosce il diritto sancito dall’Unione Europea, come stanno facendo tutte le più recenti sentenze, intraprendendo la sola strada possibile per dirimere definitivamente la questione". La via della transazione potrà risolvere in modo definitivo il contenzioso, ma la condizione essenziale per poter accedere a questi rimborsi forfettari è aver già aderito a una causa. Come spiega il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella: «dato che solo le cause in essere potranno accedere al compenso a forfait, è essenziale che tutti i medici interessati siano informati e che si attivino velocemente. Il nostro impegno in questi giorni va proprio nella direzione di diffondere il più possibile la notizia e dare tutte le informazioni necessarie ai professionisti, anche tramite una consulenza gratuita da parte dei nostri legali". La proposta di De Lillo nasce a seguito delle decisioni di diversi tribunali di tutta Italia, che hanno confermato come lo Stato italiano si sia adeguato con molto ritardo alle norme comunitarie e come il diritto dei medici non sia prescritto. Le direttive europee prevedono, infatti, che coloro che si sono iscritti a un corso di specializzazione a partire dal 1983 debbano ricevere un’adeguata remunerazione sotto forma di borsa di studio. L’Italia ha però recepito la norma solo dieci anni dopo, escludendo dai diritti sanciti di tutti quei medici che avevano frequentato i corsi di specializzazione dal 1982 al 1991".

Teniamoci stretto l'ENPAM...

Da DottNet:

Con la nascita del super Inps è a rischio il pagamento delle pensioni. Colpa del blocco del turn over che ha indebitato l’ex Inpdap
Una spada di Damocle pende sul capo dei dipendenti pubblici e quindi anche di medici e ospedalieri che dall’ex Inpdap sono confluiti nell’Inps. "L'assunzione da parte dell'Inps del deficit imputabile al soppresso Inpdap comporterà nel breve periodo un problema di sostenibilità dell'intero sistema pensionistico pubblico", scrive il Consiglio di indirizzo e vigilanza, nella prima nota di variazione di bilancio 2012 del SuperInps, in cui chiede al governo "interventi correttivi".