lunedì 31 dicembre 2012

Auguri di Buon Anno Nuovo

Si chiude un anno molto difficile che lascia aperti tantissimi problemi irrisolti e soprattutto lascia aperto il problema di che fine farà il Sistema Sanitario Pubblico e che fine farà il nostro lavoro.
Questo Blog nei suoi sei mesi di vita ha raggiunto un ragguardevole numero di visualizzazioni che a tutt'oggi hanno raggiunto la soglia di 25000.
Cercherò attraverso questo strumento e attraverso tutti gli strumenti a mia disposizione di tenere informati tutti i colleghi e di difendere insieme a loro il futuro della sanità pubblica e del nostro lavoro.
Nel frattempo auguro a tutti un anno nuovo di pace salute e serenità.


domenica 30 dicembre 2012

Ora il tiro della "Appropriatezza" si dirige verso gli accertamenti diagnostici

Notizia ANSA
Il documento del ministro Balduzzi sui nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) prevede che:
  1. Le ricette senza quesito diagnostico saranno inutilizzabili.
  2. Le regioni dovranno attivare "programmi di verifica sistematica" e saranno date anche "indicazioni prioritarie" per la prescrizione di prestazioni di diagnostica strumentale frequentemente prescritte per indicazioni inappropriate"
  3. Questi "programmi di verifica sistematica" dovranno controllare almeno il 5% delle ricette
Insomma altra burocrazia ed altri guai.
Nel frattempo il "collega" dott. Ignazio Marino del PD ha commentato che il 5% dei controlli è troppo poco.
Toccherà a noi spiegarlo a pazienti, ospedalieri e specialisti? Temo proprio di si.


giovedì 27 dicembre 2012

Madrid: quinta settimana di sciopero contro lo smantellamento della sanità pubblica

Sì è aperta ieri a Madrid la quinta settimana di sciopero dei medici contro i tagli e i progetti di privatizzazione del sistema sanitario in approvazione in questi giorni.

La lunga protesta si è interrotta per soli due giorni, il 24 e il 25 dicembre, per poi riprendere con forza nella giornata di ieri. Uno sciopero che, per la sua lunga durata e la grande adesione, sta facendo sentire concretamente i propri effetti, come confermato dalle lamentele del presidente di Madrid, Ignacio Gonzalez, che ha chiesto di regolamentare il diritto di sciopero dei medici per contrastare l’uso ‘abusivo ed intollerabile’ che ne è stato fatto nelle ultime settimane. Un discorso, questo, ripreso in termini simili anche dal ministro della salute.
...
Quel che il governo sta tentando di fare è infatti di sviare l’attenzione dalla legge sulla sanità, rivoltando le responsabilità contro lo sciopero in atto da un mese, che, nonostante gli effetti concreti che sta avendo sui servizi, può contare su un ampio sostegno da parte della popolazione, consapevole che, se la legge passerà, le condizioni dei servizi sanitari nella capitale sono destinate a peggiorare molto di più.

In concomitanza con la ripresa dello sciopero, ieri migliaia di persone sono tornate a manifestare per le strade di Madrid contro le decisioni del governo regionale, che proprio oggi dovrebbe votare la legge che consentirebbe la cessione di diversi ospedali e cliniche alla gestione privata. Un’approvazione che potrebbe però essere rallentata e ostacolata dalle numerose proteste delle ultime settimane e dalla scelta dei medici di abbandonare i negoziati.

Nel frattempo continua la pratica delle dimissioni in blocco da parte dei medici di alcuni centri ospedalieri, mentre altri hanno intrapreso altre forme di protesta, come lo sciopero della fame, e tutti annunciano una grande mobilitazione per il mese di febbraio.

Alcuni medici hanno inoltre denunciato come il progetto di privatizzazione e tagli del servizio sanitario che si vorrebbe applicare a Madrid potrebbe essere un banco di prova che molto probabilmente preannuncia riforme simili nel resto del paese ma la zona della capitale non è l'unica ad essere in fermento: nuovi fronti di mobilitazione in difesa della sanità sono infatti aperti anche in Andalusia, nelle Asturie, in Catalogna e a Castiglia.



Legge di Stabilità: tutte le norme d’interesse sanitario

da Quotidiano Sanità

Oltre al taglio di 1,6 mld nel biennio 2013-2014 al Fondo sanitario sono molte le misure per la sanità contenute nella legge votata il 21 dicembre. Proroghe per i contratti dei precari, per la remunerazione della filiera del farmaco e per il pay back farmaceutico. Stanziati 275 mln per il Fondo non autosufficienza e ridotto il tetto di spesa per l’acquisto di dispositivi medici.

È diventato legge il provvedimento concernente Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015 (e relative note di variazioni). Il via libero definitivo è arrivato lo scorso 21 dicembre quando la Camera con 373 voti favorevoli, 67 contrari e 15 astenuti, ha votato la questione di fiducia che il ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli ha posto, a nome del Governo, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del provvedimento già approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
Al Ddl Stabilità il Senato aveva, infatti, già accordato la fiducia, approvando con 199 voti favorevoli, 55 contrari e 10 astensioni un maxiemendamento che recepiva sostanzialmente il testo licenziato dalla Commissione Bilancio.

Ma vediamo in particolare quali sono i punti che interessano la sanità.


Fondo sanitario nazionale. Per la sanità è confermato il taglio di 600 milioni al fondo sanitario nazionale per il 2013 che salirà a 1 miliardo a decorrere dal 2014.


Personale precario. Per il personale precario della Pa, compreso quindi quello del Ssn, è prevista la possibilità di prorogare fino al 31 luglio 2013 i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato in essere al 30 novembre 2012, anche che si protraggono da più di 36 mesi. Il maxiemendamento prevede anche una riserva di posti pari al 40% nei concorsi che saranno banditi per coloro che hanno svolto almeno tre anni di servizio presso l’amministrazione che emana il bando.


Dispositivi medici. Novità per la riduzione della spesa per acquisto di beni e servizi e dispositivi medici: gli importi e le connesse prestazioni relative a contratti in essere di appalto di servizi e di fornitura di beni e servizi, con esclusione degli acquisti dei farmaci, stipulati da aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale, sono ridotti del 10% a decorrere dal 1° gennaio 2013 e del a 4,8% nel 2013 e 4,4% dal 2014 per gli acquisti dei dispositivi medici (il tetto precedentemente previsto dalla spending review era rispettivamente del 4,9% e del 4,8%), ma le Regioni potranno utilizzare anche misure alternative, ferma restando la condizioni di garantire l’equilibrio di bilancio sanitario. Le Asl saranno tenute a pubblicare online i prezzi unitari corrisposti per l’acquisto di beni e servizi.


Sla e Fondo per non autosufficienti. Le risorse destinate per il 2013 al fondo per l’assistenza alle persone non autosufficienti, compresi i malati di Sla, ammontano a 275 milioni di euro. Ulteriori risorse, fino a un massimo di 40 milioni, potranno arrivare dai risparmi ottenuti con i controlli straordinari sulle invalidità. Il Fondo nazionale per le politiche sociali è incrementato di 300 milioni per l’anno 2013.


Distribuzione farmaci. Tra le altre cose, slitta dal 1° gennaio al 30 giugno 2013 l’entrata in vigore del nuovo sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco, cioè farmacisti e grossisti. In questo modo ci sarebbero 6 mesi di tempo per trovare una soluzione alla difficile situazione che vede i ministeri della Salute e dell’Economia opporsi alla definitiva approvazione dell’accordo già firmato il 16 ottobre scorso tra Aifa e associazioni di categoria e fortemente difeso dai farmacisti. Previsto, peraltro, che con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il termine possa poi essere ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2013.


Prezzi standard di beni e servizi. La misura conferisce all’Osservatorio dei contratti pubblici presso l’Avcp l’ulteriore compito di pubblicare, sul proprio sito web, i prezzi unitari corrisposti dalle aziende sanitarie locali per gli acquisti di beni e servizi.


Gestione del risk management in Sanità. Gli enti sanitari (ASL e ospedali) delle regioni hanno la facoltà di provvedere con personale interno, laddove presente, alle funzioni aziendali di gestione in sicurezza del parco tecnologico biomedico.


Concorsi Aifa. L’Agenzia viene autorizzata ad assumere con contratto a tempo indeterminato i vincitori del concorso in soprannumero fino al riassorbimento della quota eccedente la pianta organica dell’Agenzia, mentre gli oneri derivanti dall’applicazione (circa 10 milioni di euro) sono posti interamente a carico della stessa AIFA, in quanto finanziabili con proprie risorse.


Aggiornamento delle tariffe massime delle prestazioni di assistenza termale. È autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2013 e 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 per la revisione delle tariffe massime delle prestazioni di assistenza termale. L’autorizzazione di spesa viene fra l’altro prevista per consentire alle imprese del settore di effettuare gli investimenti necessari alla loro ulteriore integrazione nell’ambito del SSN, sulla base della sperimentazione di nuovi modelli di assistenza – nell’ambito delle varie forme in cui questa è garantita – al fine di realizzare effettive finalità di contenimento della spesa sanitaria, anche attraverso specifiche sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere.


Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt). Concesso un contributo per il 2013 di 500.000 euro.


Fondazione Italiana per la Ricercasulle Malattie del Pancreas. Stanziati 500.000 euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, in favore della Fondazione Italiana (Onlus) per la Ricerca sulle Malattie del Pancreas (FIMP), al fine di sostenere l'attività di ricerca sul genoma del pancreas.


Qualità e sicurezza degli organi umani destinati ai trapianti. Le misure modificano la legge 1° aprile 1999, n. 91sui trapianti per disciplinare la donazione di organi da persona vivente, al fine di recepire la direttiva 2010/53/UE in materia di qualità e sicurezza degli organi umani destinati ai trapianti. L’intervento è volto ad evitare l’applicazione di sanzioni dell’Unione Europea (Procedura di infrazione 2012/0370), a causa del mancato recepimento della direttiva 2010/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sulle norme di qualità e sicurezza degli organi umani destinati ai trapianti, il cui termine è già scaduto il 27 agosto 2012.


Sistema di farmacovigilanza. Le disposizioni prevedono che, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge in esame, siano individuate, con decreto interministeriale di natura non regolamentare, sentita la Conferenza permanente Stato-Regioni, le procedure operative e le soluzioni tecniche per un’efficace azione di farmacovigilanza. Previsto che il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) nomini, nell’ambito della propria organizzazione, una persona fisica responsabile dell’istituzione e della gestione del sistema di farmacovigilanza. Previsto anche che il titolare dell’AIC debba: a)   mantenere e porre a disposizione su richiesta dell’autorità competente, un fascicolo di riferimento del sistema di farmacovigilanza; b)   individuare e implementare idonee soluzioni organizzative e procedurali per la gestione del rischio per ogni medicinale, nonché elaborare un apposito piano di gestione, da aggiornare, tenendo conto di nuovi rischi, del contenuto dei medesimi, del rapporto rischio/beneficio per ogni medicinale; c)   monitorare i risultati dei provvedimenti volti a ridurre al minimo i rischi previsti dal piano di gestione del rischio o quali condizioni dell’AIC.


Vaccinazione contro la febbre catarrale degli ovini. Le nuove norme introducono condizioni e maggiori garanzie per il ricorso a "vaccini vivi attenuati" (i quali possono,in ogni caso, determinare una circolazione di virus vaccinale tra i capi non vaccinati). Tali norme restrittive si fondano sulla considerazione che lo sviluppo di nuove tecnologie ha reso possibile l'impiego di" vaccini inattivati"(i quali non comportano il rischio di una circolazione di virus vaccinale).


Proroga del sistema Pay-back sui farmaci. Le aziende farmaceutiche possono, fino al 30 giugno 2013, non applicare lo sconto del 5 per cento su taluni farmaci a carico del Ssn, a fronte di un rimborso diretto alle singole regioni, corrispondente al risparmio atteso con la riduzione del 5 per cento per ciascun medicinale, in relazione ai suoi volumi di vendita.


Ludopatie. Prorogato al 30 giugno 2013 il termine entro cui presentare le linee d'azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero di fenomeni di ludopatia conseguente a gioco compulsivo. Lo schema di decreto, trasmesso nel mese di giugno 2011, è tuttora all’esame della Conferenza unificata.


Plasma ed emoderivati.  Semplificate le procedure amministrative di commercializzazione del sangue e dei prodotti intermedi in EU, provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada, per la produzione di emoderivati da commercializzare al di fuori dell’UE. In particolare, all’AIFA viene presentata dal produttore una formale notifica (in sostituzione di idonea documentazione tecnico-scientifica contenente gli elementi necessari alla valutazione dell’origine, della qualità e della sicurezza dei prodotti del sangue), mentre l’autorizzazione alla commercializzazione viene data dall’AIFA, secondo la norma del silenzio–assenso, dopo trenta giorni dalla presentazione della medesima.


Congedi parentali. Prevista la possibilità di congedi ‘su base oraria’. In particolare, secondo la modifica, “la contrattazione collettiva di settore stabilisce le modalità di fruizione del congedo su base oraria, nonché i criteri di calcolo della base oraria e l'equiparazione di un determinato monte alla singola giornata lavorativa”.


Policlinici universitari non statali. Autorizzata la spesa di 52,5 milioni di euro per l’anno 2013.


Bambin Gesù. Autorizzato, per l’anno 2013, l’incremento del fondo per l’erogazione di un contributo annuo fisso a favore dell’ospedale “Bambino Gesù” per l’importo di12,5 milioni di euro. Si ricorda che per le stesse finalità, la Legge di stabilità 2012 reca un finanziamento pari a 30 milioni di euro per il 2012.


Fondazione Gerolamo Gaslini. Concesso un contributo di euro 5 milioni.


Inps. Prevista entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, una verifica straordinaria da parte dell’Inps nei confronti del personale sanitario dichiarato inidoneo allo svolgimento delle mansioni assegnate. Disposta anche, per il periodo 2013-2015, nell'ambito dell’ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, la realizzazione un piano di 150.000 verifiche straordinarie annue, aggiuntivo rispetto all'ordinaria attività di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari e reddituali, nei confronti dei titolari di benefici di invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità. Per quanto concerne le risorse derivanti dall’attuazione del suddetto piano straordinario di verifiche, nel corso dell’esame al Senato è stato specificato che sono destinate ad incrementare il Fondo per le non autosufficienze sino alla concorrenza di 40 milioni di euro annui.


domenica 23 dicembre 2012

Serata di introduzione alla Psiconeuroendocrinoimmunologia- Sala conferenze dell’Ordine dei Medici di Roma

9 gennaio 2013 ore 19.00-21.00

Serata di introduzione alla Psiconeuroendocrinoimmunologia- Sala conferenze dell’Ordine dei Medici di Roma- Via GB de Rossi 9, 00161 Roma

La psiconeuroendocrinoimmunologia è un paradigma emergente in Medicina e sta trasformando il modello riduzionista di concepire l’uomo, inserendolo in una visione psicobiologica unitaria.

Nel corso della serata verranno introdotti i concetti fondamentali di Psiconeuroendocrinoimmunologia –( sistemi dello stress-  epigenetica e dati recentissimi di fisiopatologia Pnei) con accenno alle potenzialità  di un iter terapeutico integrato che associ alla Medicina  Accademica, Omotossicologia, Terapie low dose, Nutrizione,   Nutraceutica e tecniche antistress.

Con l’occasione verrà anche presentato il Master interateneo di secondo livello dal titolo: “Nuovi orizzonti del benessere: Psiconeuroendocrinoimmunologia ed iter terapeutico integrato” che si terrà nel periodo febbraio –novembre 2013 presso l’Università di Firenze cui l’Ordine ha dato il suo patrocinio.

Relatore:
Dott.ssa Maria Corgna
Specialista in Endocrinologia
Docente ed esperto di psiconeuroendocrinoimmunologia
Presidente del consiglio docenti del master di II livello su: Nuovi orizzonti del benessere-Pnei ed iter terapeutico integrato

La preghiamo di  confermare la Sua partecipazione alla Dott.ssa Anna Maria Di Giorgio: 06-6573402 - 392 9529821- annamaria.pnei4u@gmail.com


sabato 22 dicembre 2012

OGGI LO SMI IN TOSCANA SCIOPERA

Oggi i colleghi di continuita'assistenziale di livorno sono in sciopero,per protestare contro la riduzione dell'organico di guardia medica decisa dalla asl livornese.
E'il primo sciopero proclamato e fatto dai medici da venti anni a questa parte.
Sono orgogliosa che i dirigenti Smi Toscani abbiamo saputo interpretare e sostenere il disagio di tutta la categoria soprattutto dei tanti medici precari.
A loro va tutto il mio sostegno e la mia solidarieta' e quella del Sindacato intero che mi onoro di rappresentare.
Colgo l'occasione per augurare a tutti buone feste.



venerdì 21 dicembre 2012

E' Natale, il governo regala la proroga della compilazione del D.V.R.

In un precedente post si annunciava la prossima scadenza della compilazione del Documento di Valutazione del Rischio sul posto di lavoro, anche per le imprese che occupano fino a 10 dipendenti (e quindi anche gli studi medici con dipendenti) documento che così come è stato progettato sembra essere di compilazione piuttosto complicata.
Oggi con l'approvazione del DL "Stabilità" tale ulteriore incombenza è stata prorogata al 30 giugno 2013.
E' una buona notizia, speriamo però che questa proroga serva a semplificare il documento in questione, visto che per ora è prevista una modulistica di 15 pagine.


giovedì 20 dicembre 2012

Lettera al Prefetto di Roma (Intersindacale)

Al Prefetto di Roma
p.c. Al Commissario Straordinario per la Sanità del Lazio
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro della Salute
Al Sindaco di Roma
Ai Sindaci dei Capoluoghi di provincia
Ai Segretari dei Partiti Politici Nazionali e Regionali
Al Presidente della Giunta Regionale
Ai Presidenti degli Ordini professionali
Agli Organi di Informazione
Loro sedi

Il sistema di assistenza sanitaria del Lazio si trova oggi in uno stato di crisi di inaudita gravità, e le Rappresentanze Sindacali Confederali di categoria, le Organizzazioni Sindacali di categoria del personale del Servizio Sanitario Regionale tutto, sia del comparto pubblico che del comparto privato accreditato, dell’ospedalità privata e classificata e dell’ambulatorialità, si sentono obbligate a denunciare la gravissima situazione, ed a rivolgere al Prefetto di Roma un pressante invito a voler dare urgenti indicazioni al Commissario Straordinario per la Sanità del Lazio, finalizzate a voler immediatamente desistere da ogni azione che, agendo nel totale disprezzo dei principi fondanti lo Stato di diritto ed i principi costituzionali, ponga a definitivo pregiudizio il servizio sanitario regionale e le prestazioni essenziali dovute ai cittadini per la tutela della salute.
Le azioni proposte dal Commissario, in ordine alla disattivazione totale o parziale di presidi ospedalieri essenziali per la tutela della salute dei cittadini, quali San Filippo Neri, C.T.O., Eastman, Oftalmico ed altri, oltre alla selvaggia riduzione di diverse centinaia di posti letto per acuti, a fronte delle riduzioni già realizzate, priva di ogni sia pur dignitoso fondamento tecnico, ed indotta da motivazioni connesse a fatti su cui pare necessario richiedere l’intervento della magistratura, anche con la possibile perdita di posti di lavoro essenziali per la tenuta del sistema, hanno indotto le scriventi associazioni a proclamare formalmente in data odierna lo stato di agitazione dei lavoratori della sanità, preannunciando imminenti azioni di sciopero, proposte unitamente ad ogni altra possibile azione di protesta civile a tutela della collettività.
Non è accettabile infatti la chiusura di interi Ospedali o Reparti nella Capitale, senza una ricognizione della rete ospedaliera che sia finalizzata ad una rigorosa distribuzione omogenea della stessa sul territorio. Tale processo avrebbe dovuto rilevare in maniera concreta i flussi dei bisogni assistenziali correlati alle carenze e/o eccedenze di posti letto per acuti. Si sarebbe potuto così rilevare la discrepanza di risorse esistente tra ASL, evidenziando quindi che talune aziende vicariano altre, nel soddisfare i bisogni di assistenza ospedaliera, gravemente carenti rispetto all’indice nazionale di tre posti letto per mille abitanti.
Pertanto, una drastica ed unidirezionale riduzione dell’assistenza per acuti in talune ASL, significherebbe negare di fatto le cure alle popolazioni di quei territori adiacenti già così carenti di posti letto per acuti. Nemmeno la riduzione generalizzata di posti letto cui si sta procedendo può essere accettata, in quanto purtroppo non fondata su una reale ricognizione dei posti effettivamente fruibili nella rete ospedaliera, ma su un mero dato formale evidentemente errato. Risulta infatti una gravissima discrepanza tra i posti letti reali e quelli che risultano dai dati ufficiali i quali sono sovrastimati di oltre il 10%. Pertanto, tagliando senza motivazione oggettiva alcuna, ancora posti letto, si potrebbe scendere ben al di sotto del tre per mille. Va inoltre puntualizzato che la rete ospedaliera della Capitale sta da tempo vicariando la carente assistenza territoriale, sia per la continuità assistenziale, sia per l’assistenza in ricovero per post acuzie. Solo la Capitale è carente infatti di almeno quattromila posti letto di RSA. In tale quadro appare gravissimo che venga ignorato il problema più grande in termini di spesa, costituito dai cinque policlinici universitari di cui Roma ed il Lazio non hanno alcun bisogno.
Nell’attuale situazione appare in tutta la sua estrema gravità la inadeguatezza dell’apparato regionale, con particolare riferimento all’Agenzia di Sanità Pubblica che, chiamata dal Commissario a fornire supporto tecnico nell’elaborazione di azioni di risanamento, ha evidenziato una totale incapacità tecnica in tale funzione istituzionale , fornendo dati errati ed indicazioni fuorvianti, con l’aggravante di aver manifestamente agito a tutela di potentati soprattutto universitari, sia in area pubblica che privata.
A fronte di ciò appare pertanto necessario richiedere alla Regione la sospensione cautelare dall’incarico dell’attuale Direttore A.S.P. Lazio, valutando eventuali azioni di rivalsa per i danni anche erariali causati.
Non appare infatti tollerabile che una azione di riorganizzazione finalizzata al contenimento della spesa si fondi su dati ed indicatori errati, sia alla fonte che nella fase di elaborazione, con la consapevolezza di ciò ma contestualmente con la proterva proposizione di valutazioni errate, tali da porre in gravissimo pregiudizio la tutela costituzionale della salute nella Regione.
Ma fatto ancor più grave, denunciato alla S.V., è il concreto rischio legato al possibile mancato rinnovo del rapporto di lavoro del personale precario operante nel S.S.R.. Da anni il blocco delle assunzioni e la progressiva diminuzione della dotazione di personale legata ai pensionamenti, ha reso del tutto inadeguati gli organici ed ha richiesto il ricorso a rapporti di lavoro di varia tipologia, finalizzati a garantire i livelli minimi di assistenza anche nell’area dell’emergenza urgenza.
Tali lavoratori rappresentano oggi, dopo anni di servizio operoso, una risorsa fondante ed essenziale del sistema ed il rinnovo/proroga di tali rapporti è essenziale per la sopravvivenza del sistema.
Oggi tali lavoratori sono a rischio inaccettabile ma ancor più è a rischio la salute degli assistiti.
Per i lavoratori precari si chiede la garanzia dell’immediato rinnovo per un minimo di dodici mesi nelle more delle procedure di stabilizzazione.
Appare altresì necessario evidenziare come, dopo anni di interventi comunque inefficaci, perché privi di un disegno di riassetto razionale, il Sistema Sanitario Regionale, in tutte le sue componenti sia pubbliche che private, sia posto al collasso ed i Livelli Essenziali di Assistenza siano a rischio.
Non sono in tale ambito accettabili le conseguenze degli attuali “fallimenti” non controllati di nel settore privato (vedi IDI – San Carlo e Gruppo San Raffaele), in quanto, mettendo a rischio l’assistenza, si stanno anche determinando situazioni di disordine sociale, per le gravissime difficoltà economiche imposte a centinaia di operatori sanitari. Non sono inoltre accettabili neanche i tagli economici imposti a questo settore che superano le misure indicate dal Governo (dal 0,5% per il 2012, 1% per il 2013 e 2% per il 2014 contro il 6,8% applicato), e soprattutto la devastante retroattività degli stessi.
Come viene enunciato da numerose pronunce della Corte Costituzionale, le misure previste per l’attuazione di un Piano di Rientro dal disavanzo sanitario non possono prescindere dalla necessità di assicurare a tutti i cittadini, in eguale misura, i livelli essenziali delle prestazioni concernenti il diritto fondamentale alla tutela della salute, come sancito dagli art. 3 e 32 della Costituzione.
Per le ragioni inconfutabili descritte, poste alla base dello stato di agitazione che con la presente viene proclamato, nelle more di un imminente sciopero generale della sanità del Lazio, tutte le rappresentanze dei lavoratori e dei cittadini, denunciano l’imminente collasso della sanità regionale, e propongono appello alla S.V., oltre che alle Istituzioni ed alle Forze Politiche, per pervenire ad un urgentissimo incontro teso a fermare definitivamente ogni ulteriore azione del commissario Straordinario, che potrebbe per alcun e fattispecie configurare ipotesi di reato, e ad aprire un confronto rispettoso delle norme vigenti a tutela dei pubblici servizi e del sistema di salvaguardia della salute , nella consapevolezza della assoluta necessità di pervenire in breve tempo al risanamento del sistema, vittima di perdurante incapacità gestionale e di diffusi sprechi e
corruzione.
E’ inoltre appena il caso di far notare come azioni con pesanti ricadute sui servizi al cittadino ed ai relativi diritti, siano state condotte nel totale dispregio del dovuto confronto con le forze sociali con ciò ponendo in discussione i fondamenti dello stato di diritto. Anche in tal senso e quale rappresentante dello Stato al livello locale si richiede un immediato intervento della S.V. per scongiurare la violazione di diritti costituzionali inalienabili posti alla base dello Stato di diritto.
Roma 20 dicembre 2012
FP CGIL LAZIO Patrizia Di Berto - Gianni Nigro
FP CISL LAZIO Marco Giobbi - Roberto Chierchia
UIL FPL LAZIO Sandro Biserna
AAROI EMAC LAZIO Quirino Piacevoli
ANAAO-ASSOMED LAZIO Donato Antonellis
ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI Domenico Carnì
CISL MEDICI Luciano Cifaldi
CIMO ASMD Giuseppe Lavra
CGIL MEDICI Stefano Mele
Co.A.S. Franco Rabuffi
COSMED LAZIO Massimo Alegiani
FASSID area AIPAC Alessandra Di Tullio
FASSID area SIMET Enrico Di Rosa
FASSID area SNR Stefano Canitano
FESMED Francesco Gammarota
FIMMG Pierluigi Bartoletti
FVM S.I.Ve.M.P. LAZIO Mariano Sigismondi
SMI LAZIO Giammarco Polselli
Sindacato Professionisti Emergenza Sanitaria Massimo Magnanti
SUMAI Roberto Lala
UIL FPL MEDICI Roberto Bonfili
UGL MEDICI Eugenio De Werra
UGL SANITA’ Antonio Cuozzo
A.D.O.N.P. Luca Massimo Chinni
CGIL SPTA Norma Sardella
SDS-SNABI Gianpaolo Leonetti
FASSID area AUPI Giuseppe Inneo
FASSID area SINAFO Luisa Paese
FEDIR SANITA’ Elisa Petrone
UIL FPL SPTA Sandro Biserna
SIDIRSS
CIMOP
ANMIRS
Franco Socci
Stefano Neri
Massimo Magnanti



RELAZIONE DELLA RIUNIONE DELL'INTERSINDACALE MEDICA LAZIALE

Per SMI LAZIO hanno partecipato Francesca Perri  e Floriana Riddei
 

Cari Colleghi, vi ricordo che  se passa la legge di stabilità, passa anche l'emendamento di proroga per altri 6 mesi per tutti i precari, sia a tempo determinato sia cococo,  e quindi senza l'intervento della Regione, basta che il Direttore Generale di ogni Azienda firmi la delibera di proroga. Da Gennaio, poi, come sindacati interverremo a livello Regionale per far dare le  deroghe all'assunzione che per il 2013 sono del 15%, secondo il decreto Balduzzi. 
 Vi informo, inoltre, che ci stiamo mobilitando contro i tagli alla Sanità, con diverse iniziative: oggi pomeriggio alle h 17:00 c'è una fiaccolata davanti al MEF (ministero Economia e finanza) di tutti i sindacati.
Sabato mattina invece, manifestazione di protesta alle h 9:00 davanti al San Filippo Neri contro la prospettata chiusura di reparti di eccellenza quali la cardio-chirurgia e la neurochirurgia (che sono il preludio alla chiusura vera e propria, è un film già visto ahinoi!!!).
Oggi pomeriggio in una riunione intersindacale e intercompartimentale regionale si è deciso per lo sciopero generale dichiarando con un documento unitario già nei prossimi giorni, lo stato di agitazione, per arrivare allo sciopero che prevediamo, rispettando tutte le procedure, per il 10-12 Gennaio.
Invito tutti a tenersi informati e possibilmente a partecipare alle varie iniziative, la situazione è veramente grave ed è il caso di non abbassare la guardia, ma anzi visto che i media si stanno interessando bisogna insistere nel divulgare le giuste informazioni. Il Commissario Bondi, dopo la manifestazione del 12 e dopo l'interessamento dei media, pare non parli più di ridurre 2000 posti letto nel Lazio, ma di 900, che è sempre tanto, tuttavia è già qualcosa considerando che non ha mai ricevuto i sindacati della Sanità e che lui è stato mandato dal governo per ridurre i costi e forse pensava di comportarsi come ha fatto per la Parmalat, pensava di tagliare i posti letto e di mandare il personale in esubero, leggasi precari, a casa. Dobbiamo insistere nella lotta per farlo redecere completamente da questa visione. La Sanità è un'altra cosa e la salute è un bene prezioso che va tutelato.

Francesca Perri

Arriva un documento ancor peggiore del DPS?

Pubblicato il Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012 sulla GU n. 285 del 6 dicembre 2012. Obbligo entro 60 giorni con "data certa"
Con il Decreto Interministeriale deI 30 novembre 2012 sono state recepite le procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi di cui all’art.29, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i., ai sensi dell’art.6, comma 8, lettera f), del medesimo decreto legislativo.
► Il decreto entrerà in vigore il sessantesimo giorno successivo alla notizia della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, quindi il prossimo 4 febbraio 2013.

Il documento, approvato dalla Commissione consultiva il 16 maggio, individua il modello di riferimento per l’effettuazione della valutazione dei rischi da parte dei datori di lavoro, di cui all’art. 29, comma 5, del D.lgs. n.81/2008, al fine di individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione ed elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
Leggi la Comunicazione Fnomceo che riporta:
- Il testo del decreto
- Il modello di riferimento

La modulistica per la redazione del DVR aziendale è disponibile sempre in .pdf sul sito del Ministero del lavoro, nella sezione "sicurezza nel lavoro". ► L’omessa o l’incompleta valutazione dei rischi presenti nell’ambiente di lavoro comportano per il datore di lavoro la sanzione dell’arresto da 3 a 8 mesi o l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro


ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE:
Il documento si compone di due parti : la prima vuole essere una linea guida alla compilazione e contiene nel dettaglio le istruzioni operative, mentre la seconda parte è costituita dalla modulistica e riporta dunque le schede da utilizzare per adempiere all’obbligo della valutazione dei rischi.
Le procedura si articola per passi:
- il primo prevede una descrizione sintetica dell’azienda (a cui corrisponde il Modulo 1.1) e del ciclo lavorativo, e l’identificazione delle mansioni (e a tal fine dovrà essere compilato il modulo 1.2);
- dopo aver descritto l’attività aziendale, attraverso il secondo passo si dovranno individuare i pericoli presenti, legati ad esempio alle caratteristiche degli ambienti di lavoro, delle attrezzature di lavoro, dei materiali, alla eventuale presenza di agenti chimici, fisici biologici. Per individuare i pericoli dovrà essere utilizzato il modulo 2, che rappresenta un elenco di pericoli che dovrebbe essere esaustivo di tutti i rischi che si possono incontrare nell’ambito delle realtà lavorative. Andrà contrassegnata nelle apposite colonne la presenza o l’assenza del pericolo in azienda. Nel modulo 2 sono contenuti anche i riferimenti legislativi o eventuali norme tecniche associati al singolo pericolo, nonché esempi di incidenti o criticità per ogni pericolo elencato;
- il terzo passo (per il quale dovrà essere compilato il Modulo 3) prevede l’effettuazione della valutazione dei rischi associati ai pericoli così come sono stati individuati nel precedente Modulo 2, riportando anche le aree/ reparti/luoghi di lavoro con le corrispondenti mansioni/postazioni, nonché l’identificazione e l’indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate;
- nel quarto passo (con l’utilizzo del medesimo Modulo 3, dalla colonna 6 alla colonna 8) saranno indicate le misure relative alla definizione del programma di miglioramento. Per programma di miglioramento si intende il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza, quali ad esempio il controllo delle misure di sicurezza attuate per verificarne lo stato di efficienza e funzionalità.(dal Sole24ore Professioni)

LINK AI DOCUMENTI SUL SITO DEL MINISTERO



In difesa della Guardia Medica in Toscana, e non solo...

Questo è quanto stiamo facendo in Toscana.
Purtroppo sul progetto c'é anche l'accordo FIMMG-REGIONE.
Ma se questo é un primo passo per lo smantellamento del servizio di Continuità Assistenziale alla fine CI RIMETTEREMO TUTTI ANCHE I MEDICI DI A.P CHE DOVRANNO COPRIRE LA CONTINUITA' DELL'ASSISTENZA.
Per cui quando il segretario nazionale FIMMG CA dice di stare tranquilli e che quel che si dice sullo smantellamento della Guardia Medica è una bufala strumentale montata ad arte.........
BE' .....................A VOI I COMMENTI.

BASTA CON LA DEMOLIZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO E DELL'ASSISTENZA ALLA CITTADINANZA!
NO ALLA CESSAZIONE DELLA CONTINUITA' ASSISTENZIALE DOPO LA MEZZANOTTE!

Il Sindacato Medici Italiani (SMI) contro l'Asl 6 di Livorno, protagonista, ancora una volta, di tagli indiscriminati verso il settore della Continuità Assistenziale (riduzione da 4 a 2 medici su Livorno città la notte e da 4 a 3 medici il giorno per un comprensorio di 170.000 abitanti ed in procinto di ulteriori ridimensionamenti).
SMI ritiene ineludibile la dichiarazione di sciopero del settore CA, fissata per il 22-12-2012, in ambito Aziendale a tutela del fabbisogno assistenziale delle popolazioni locali e della categoria, vessata oltremisura da un management aziendale di cui nessuno sentirà di certo la mancanza per lannunciata dipartita.
SMI valuta che anche quanto si va profilando in ambito regionale sulle Cure Primarie con il taglio della Guardia Medica dopo la mezzanotte e l' assenza di qualsiasi medico del territorio dalle 24.00 alle 08.00 del mattino, costituica un ulteriore grave errore strategico socio-assistenziale che al disagio delle popolazione assommerà l'ulteriore sovraffollamento dei Pronti Soccorsi.
SMI afferma che i risparmi non debbano essere fatti sulla pelle dei Cittadini e dei Medici, ma vadano ricercati in altre direzioni ed invita tutti i Colleghi del settore ad una grande mobilitazione e compatta adesione allo sciopero, quale radicale protesta verso le politiche sanitarie dell'Asl Livornese e monito ai tentativi di demedicalizzazione portati avanti dalla Regione Toscana. 
 

martedì 18 dicembre 2012

Un passo avanti.

Su questo Blog abbiamo già segnalato l'iniziativa dei colleghi del terzo distretto sotto la spinta dell'amico e collega Roberto Berti (1, 2 ) che hanno diffidato le strutture ospedaliere del territorio per le inappropriatezze e le omissioni di rilascio dei certificati malattia.
Il Presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, dopo aver ricevuto il collega, non ha lasciato cadere l'argomento, ma ha scritto e inviato una lettera ai direttori delle strutture territoriali, per risolvere la questione e li ha convocati  presso l'Ordine.
Naturalmente di strada per riportare la questione nella giusta carreggiata c'e n'é ancora tanta da percorrere, ma questo è sicuramente un passo nella direzione giusta.
Bravo Presidente! 
E bravo Roberto Berti per la sua "capatostaggine".



Se non ora, quando?

Ricevo e pubblico volentieri:

Con un gruppo di professioniste della sanità abbiamo fondato “Se non ora quando Sanità”, costola del movimento di donne “Se non ora quando” che si prefigge da un lato di difendere la sanità pubblica - dimostrando, con le competenze e i fatti, che il modello pubblico e universalistico è una conquista che ci possiamo e dobbiamo permettere – e dall’altro di promuovere il protagonismo delle donne, perché serve (ed è garanzia di cambiamento reale).

Vi allego il nostro “quaderno dei perché”, il manifesto e il regolamento. Vi chiedo di leggere con calma. E da amica vi prego di aderire, se tenete al nostro servizio sanitario pubblico, scrivendo semplicemente una mail all’indirizzo snoqsanita@tiscali.it e indicando nome, cognome, professione, ambiti di attività, competenze, città di residenza.

Possono aderire donne e uomini di ogni parte d’Italia. Non costa nulla. Non è un partito, non è un sindacato. È un bel modo di dire pubblicamente che “noi ci siamo” e che “non ci stiamo” alla distruzione del pubblico: bisogna però farlo funzionare con logiche diverse.

 Manuela Perrone
(giornalista del sole 24 h sanita')


 

Auguri a tutti i colleghi

Con la speranza di non dover inserire nessun post importante durante le festività natalizie e con l'augurio collettivo a tutti i colleghi che tutti i problemi lasciati aperti nel 2012 possano avere una positiva soluzione nel 2013 inserisco i miei più sinceri Auguri di Buone Feste e Felice Anno Nuovo

domenica 16 dicembre 2012

Le modifiche, vere e apparenti, che il Decreto Sviluppo ha apportato al Decreto Brunetta


All'interno della categoria c'è chi mostra apprezzamento per le modifiche che il Decreto Sviluppo ha apportato al Decreto Brunetta. 

Vediamo quali sono queste modifiche:
  1. All’articolo 55-septies del decreto legislativo n. 165 del 2001, al comma 2 è aggiunto il seguente periodo: “Il medico o la struttura sanitaria invia telematicamente la medesima certificazione all’indirizzo di posta elettronica personale del lavoratore qualora il medesimo ne faccia espressa richiesta fornendo un valido indirizzo”. E questa non è una novità visto che questo era già previsto dalla normativa già vigente e finora ignorato da ospedaleri e altri operatori che non fossero quelli dell'assistenza primaria.
  2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano per le certificazioni rilasciate al personale delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Quì una novità viene effettivamente introdotta in quanto non vengono più nominate delle categorie di lavoratori che prima erano esclusi dalla certificazione telematica. Pertanto se tra i vostri assistiti ci sono magistrati di cassazione o direttori generali della Banca d'Italia dovrete far loro il certificato telematico.
  3. Al comma 4 dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2011 n. 165 sono aggiunti i seguenti periodi: “Affinché si configuri l’ipotesi di illecito disciplinare devono rincorrere sia l’elemento oggettivo dell’inosservanza all’obbligo di trasmissione, sia l’elemento soggettivo del dolo o della colpa. Le sanzioni sono applicate secondo criteri di gradualità e proporzionalità, secondo le revisioni degli accordi e dei contratti collettivi di riferimento." Quì la novità è solo apparente, perchè viene semplicemente esplicitato quanto già contennuto nella circolare 5/2010 di Brunetta oltre che nel senso comune e nella legislazione generale.
  4. All'articolo 7 comma 3 si afferma: La certificazione di malattia necessaria al genitore per fruire dei congedi di cui ai commi 1 e 2 è inviata per via telematica direttamente dal medico curante del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato, che ha in cura il minore, all’Istituto nazionale della previdenza sociale, utilizzando il sistema di trasmissione delle certificazioni di malattia di cui al decreto del Ministro della salute in data 26 febbraio 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010, secondo le modalità stabilite con decreto di cui al successivo comma 3-bis, e dal predetto Istituto è immediatamente inoltrata, con le medesime modalità, al datore di lavoro interessato e all’indirizzo di posta elettronica del lavoratore che ne faccia richiesta. Insomma, in questa unica vera novità, vengono coinvolti anche i pediatri e dovrà essere previsto un apposito form telematico specifico per il certificato di assistenza al minore. Si può affermare che: “mal comune mezzo gaudio” ma francamente non me la sentirei di provare molto gaudio.

    Insomma mi sentirei di dire che le modifiche introdotte sono più apparenti che vere, e comunque non realmente migliorative.


sabato 15 dicembre 2012

Iperprescrittori: come viene scritta la lista dei buoni e dei cattivi.

di Claudia Felici

Cari colleghi,
volevo informarvi di una una cosa importante: la "classifica" degli iperprescrittori è basata sul valore di spesa per assistito, rapportata a 1000 assistiti. In parole povere, la spesa del medico è stata calcolata, tramite un algoritmo matematico, COME SE AVESSE 1000 ASSISTITI, indipendentemente dal numero reale degli assistiti in carico. In questo modo i medici sarebbero tutti confrontabili tra loro. 
La classifica, quindi, non è guidata dal medico che ha il volume di spesa più alto in assoluto, ma dal medico che spende di più ad assistito. Quindi, spesso, gli iperprescrittori sono colleghi con meno di 500 pazienti, che hanno un volume totale di spesa non molto alto, ma che, rapportato a 1000 assistiti,  hanno un rapporto  spesa/assistito quasi il doppio di quella media delle asl. Questo può succedere perché un medico a basse scelte, in genere, vede praticamente tutti i suoi assistiti, mentre uno ad alte scelte ne vede, fatalmente, solo una parte. Se uno curasse tutti i 1500 come un altro cura i suoi 500, la spesa salirebbe alle stelle.

Nel report ci sono anche le pazienti con la terapia per l'infertilità, farmaci in DP,  etc tutte cose che pesano molto e che non devono essere "conteggiate" perché totalmente indotte.
 
I report, quelli scaricati dal cruscotto del sistema TS,  contengono molti dati che dovrebbero essere incrociati con i dati presenti nel nostro database.
 
I report del sito regionale sono invece molto scarni e riflettono  gli indicatori della DCA 71 e sono molto criptici.
 
I report dovrebbero essere degli strumenti di confronto e non delle clave da abbattere sulla testa di poveri malcapitati.
 
 




venerdì 14 dicembre 2012

A proposito di appropriatezza. Cosa sta succedendo?

Di Claudia Felici.

In questi giorni molti colleghi sono stati convocati dalla ASL per la consegna di report di spesa farmaceutica, con richiesta, in alcuni casi, di fornire spiegazioni, anche scritte, del proprio comportamento prescrittivo.
Cosa succede?
Il 26 Novembre u.s i Direttori di Distretto ed i Farmacisti componenti delle CAPD delle 5 ASL romane, sono stati convocati dalle dr.sse Lombardozzi e Mecozzi dell’Area Politica del Farmaco della Regione Lazio che, a nome del dr. Bondi, Commissario regionale, hanno chiesto di applicare la Determina Regionale DCA 71 del Luglio 2012 “Appropriatezzaprescrittiva farmaceutica nella Regione Lazio”, che impegna le ASL a monitorare l’appropriatezza prescrittiva di alcune classi di farmaci.
Per ogni ASL la Regione ha individuato i primi 20 prescrittori per Olmesartan e Rosuvastatina (2 delle classi di farmaci sotto monitoraggio nella DCA 71), e i primi 20 prescrittori per spesa “assoluta”, fornendo anche i relativi report. (che adesso sono disponibili, per ogni singolo medico, nell’area riservata regionale http://www.regione.lazio.it/SanAppWeb)

I responsabili ASL sono stati invitati a monitorare i medici prescrittori con le modalità previste dalla DCA 71, che prevede azioni di auditing e ad inviare alla Regione una relazione mensile, la prima entro il 24 Dicembre p.v.
Gli indicatori secondo il suddetto decreto sono riportati a questo link
E adesso?
Adesso molti Distretti stanno affrettandosi a convocare i medici e in molti casi ai colleghi viene semplicemente consegnato un report e, senza ulteriori spiegazioni, viene richiesta una “giustificazione”
Questo non è ammissibile! I report vanno discussi, commentati, spiegati. Possono contenere errori e i dati devono essere tradotti in nomi e cognomi dei pazienti a cui sono stati prescritti i farmaci “incriminati”, altrimenti si tratta soltanto di un’azione intimidatoria.
Inutile aggiungere che la Regione ha confermato di non essere in grado di produrre report di spesa farmaceutica per gli specialisti…..
Invitiamo quindi i colleghi a contattare i propri rappresentanti MMG in Commissione Appropriatezza Prescrittiva, o a rivolgersi alla Segreteria SMI per richiedere informazioni ed eventuale assistenza.


giovedì 13 dicembre 2012

Il decreto Balduzzi sulla responsabilità professionale: una stroncatura senza appello

Più volte su questo Blog ho sostenuto l'inutilità delle norme contenute nel decreto Balduzzi sulla responsabilità professionale (1, 2, 3, 4, 5) oggi su Quotidiano Sanità  nuove voci, più autorevoli della mia, ribadiscono chiaramente questo concetto, rendendo evidente che neppure in questo campo il ministro Balduzzi e il governo di cui ha fatto parte ha fatto qualcosa di buono e che ben altri sono i provvedimenti legislativi necessari per affrontare questo problema.

Giovedì 13 DICEMBRE 2012
Errori medici. I magistrati: ”Il decreto Balduzzi è inutile”
Stroncatura delle norme del decreto del ministro della salute. Santacroce (Corte d’Appello di Roma) e Maisto (Corte d’Assise di Roma): “Norme confuse e di difficile applicazione e sostanzialmente inutili”. Saccomanno (Pdl): "Al Senato volevamo cambiarle". Il dossier dei chirurghi sulla responsabilità profesionale.

Il convegno era titolato “Toghe in corsia” e a promuoverlo è stato questa mattina a Roma il Collegio italiano dei chirurghi. Obiettivo principale dell’incontro quello di valutare le ripercussioni dell’art.3 del decreto Balduzzi, ormai convertito in legge, che prevede novità in materia di responsabilità professionale dei sanitari.

Molti i magistrati intervenuti ma, contrariamente a quanto ci si poteva attendere, da loro non sono arrivate dotte analisi procedurali ma poche semplici e nette parole, riassumibili in una vera e propria stroncatura del provvedimento: “Norme inutili sulla responsabilità professionale e norme carenti sul piano delle garanzie di copertura assicurativa delle strutture sanitarie”.

Frasi forti, soprattutto se si considera che a pronunciarle sono stati magistrati di spicco, come il presidente della Corte di Appello di Roma Giorgio Santacroce e il presidente della Corte d’Assise di Roma Afro Maisto. Due magistrati “navigati”, certamente attenti alle parole. Ma il loro parere è netto: “Questo decreto non serve a risolvere i problemi del contenzioso legale tra medico e paziente e nulla potrà fare per limitare la medicina difensiva”.

Ma non basta. Il problema crescente dei costi proibitivi delle polizze assicurative non viene anch’esso risolto mancando l’atteso obbligo delle Asl ad assicurarsi. Il panorama resta quindi denso di incognite e caratterizzato da un clima di grande incertezza nella classe medica che ha spinto il presidente del Collegio dei Chirurghi Marco d’Imporzano a parlare di rischio “chirurgia” intendendo con ciò la reale prospettiva di abbandono (già oggi evidente) da parte dei medici di quelle pratiche chirurgiche più complesse e a più alta probabilità di complicazioni che sempre meno chirurghi saranno disposti a fare.

A ricordare che quelle norme dovevano essere cambiate riprendendo in parte il lavoro già svolto dal Parlamento sul tema della responsabilità professionale, è stato il senatore Michele Saccomanno, relatore del decreto Balduzzi alla Commissione Igiene e Sanità del Senato e primo firmatario della proposta di legge sulla responsabilità professionale che aveva trovato ampi consensi tra tutti i gruppi. "Abbiamo provato a cambiare quella norma e devo dire che il Ministro Balduzi era d'accordo con noi. Poi i tempi stretti che ci sono stati dati per la conversione in legge al Senato, impedendoci di fatto di apporre qualsiasi modifica al testo varato dalla Camera, hanno impedito di emendare l'articolo 3. Tant'è che ora sto provando a farlo salendo sul carro del ddl stabilità con appositi emendamenti già presentati e che mi auguro possano trovare accoglienza dal Governo".