domenica 30 giugno 2013

A proposito di smaltimento dei rifiuti speciali

Una collega scrive su Facebook, nel gruppo Sanità in Rete:
 
"Qualcuno mi puo' chiarire ? Sono medico di base, divido la stessa stanza in orari diversi con un altro medico di base, non facciamo altro, la stanza e' una normale stanza non uno stanzone, c'e' spazio per un contenitore per rifiuti speciali- qualche siringa in urgenza o medicazione saltuaria- posso fare un contratto smaltimento per la stanza, un collega mi ha detto che il contratto e' personale ma io mi chiedo - visto che io devo fare 1 ora al giorno e il collega 2 ore in base ai mutuati , in quella stanza possono ruotare molti atri colleghi e che dovremmo fare 5-6 contratti con 5- 6 contenitori e poi noi dove lavoreremmo nel corridoio?
Io mi sto orientando sulla linea di un solo contratto , ma mi ponevo il problema che se arriva un controllo e ti multano, penso, mi sento doppiamente beffata..."

La risposta più esauriente è quella di un collega che risponde quanto segue:

"Questo dice una circolare "chiarificatrice" del Ministero dell'ambiente: 

omissis...... In conclusione, l'obbligo della tenuta dei registri e della comunicazione al Catasto riguarda i rifiuti sanitari pericolosi prodotti:
a) da Enti (complessi organizzati di persone e cose aventi autonoma soggettività di diritto) che erogano prestazioni sanitarie;
b) da attività sanitarie erogate da professionisti nell'ambito di un'organizzazione d'impresa (a mero titolo esemplificativo, non esaustivo, cliniche, poliambulatori, ecc.).

Sono, invece, esclusi dal predetto obbligo i rifiuti sanitari pericolosi prodotti nell'esercizio di professione intellettuale non inquadrata in un'organizzazione d'impresa (singoli professionisti, medici generici, medici di famiglia, anche se si avvalgono della collaborazione di ausiliari).

Si ritiene opportuno sottolineare che detti rifiuti dovranno, in ogni caso, essere gestiti in modo separato dagli altri rifiuti e, anche qualora siano assimilabili ai rifiuti urbani ai fini dello smaltimento, non possono essere conferiti al servizio di raccolta dei rifiuti urbani ma raccolti e avviati allo smaltimento tramite ditte autorizzate o tramite apposito servizio organizzato dal soggetto che gestisce il servizio pubblico, ai sensi dell'articolo 10 e dell'articolo 45 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22.
Il corretto smaltimento di tali rifiuti dovrà essere dimostrato tramite la conservazione dell'apposita copia del formulario di trasporto."

In conseguenza di ciò appare corretto che il produttore dei rifiuti possa autonomamente e di volta in volta , soprattutto se produttore occasionale come in caso di vaccinazioni; gestire individualmente secondo le normative vigenti il deposito ed il trasporto di detti rifiuti, come appunto ad es. il conferimento degli stessi presso altre strutture come ASL o RSA, senza necessariamente dover ricorrere a ditte specializzate. Non ho trovato alcuna norma che sia da impedimento ad una gestione "associata" dello smaltimento dei rifiuti. In caso di deposito presso lo studio di rifiuti sanitari potenzalmente pericolosi lo smaltimento deve avvenire entro un massimo di 30 giorni.
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L'argomento è quindi controverso, come sempre accade quando si devono applicare normative pensate per altre realtà alla nostra situazione.
Mi sembra di poter desumere dalla circolare citata dal collega che il medico di medicina generale, in quanto esercente una professione intellettuale non inquadrata in un organizzazione d'impresa, non abbia l'obbligo di tenuta di registro e di comunicazione catastale, e non abbia di per se l'obbligo di un contratto con una ditta per lo smaltimento dei cosiddetti rifiuti speciali, ma abbia comunque l'obbligo di dover dimostrarne il corretto smaltimento.
La cosa di per se è contraddittoria, ed evidentemente scopre il fianco a diverse controversie, a parere mio un contratto "associato" per i medici che condividono uno studio medico è una soluzione di buon senso e non in contrasto con la legge, e pertanto sostenibile, ma non posso escludere che gli eventuali "controllori" non la contestino, anche se in realtà non ho notizie di contenziosi di questo genere.