mercoledì 27 novembre 2013

Proposta di un collega del primo distretto della RmB

Ricevo e volentieri pubblico:

Cari colleghi
Prima dell'estate avevo inviato una mail in cui segnalavo una incidenza elevata di tumori in alcuni edifici nella zona di Casalbruciato e chiedevo ai colleghi con pazienti nella zona incriminata se avessero avuto la stessa percezione. non avendo ricevuto alcuna risposta ho chiesto a vari livelli distretto ASL regione Istituto superiore di sanità se vi fosse un registro per andare a verificare in modo oggettivo la mia impressione.Con mio grande sconcerto ho scoperto che nella nostra regione la sola provincia e ASL di Latina è coperta da un registro tumori (forse per la presenza della ex centrale nucleare di Borgo Sabotino??)
Mi chiedevo se il nostro distretto e/o la nostra Asl non potesse lanciare un progetto per l'istituzione di un registro tumori nel nostro territorio. E' chiaro che gli attori principali dovremmo essere noi.
A costo zero ci vengono chiesti molti impegni e molti ne seguiranno mi chiedevo se un piccolissimo impegno da parte di tutti noi non possa essere un atto dovuto per i pazienti e  per i nostri colleghi che nell'ultimo anno nel nostro distretto sono stati colpiti da questa problematica
   Vi invio questo link dove potervi fare un idea di che cosa significhi un registro tumori  e di quanto irrisorio sia l'impegno eventualmente richiesto al MMG. Vi invito a navigare anche nella sezione progetti speciali per cogliere i positivi aspetti dell'iniziativa.
Spero che i colleghi tutti,i rappresentanti sindacali ed i dirigenti ASL possano cogliere un opportunità che nel nostro territorio non porterà benefici ne medaglie oggi ma consentirà fra qualche anno ai colleghi che verranno di utilizzare informazioni utili per la loro pratica quotidiana.
L'iniziativa ha validità se la quasi totalità dei medici di un territorio partecipa all'iniziativa pertanto non avendo gli strumenti per coinvolgere cosi tante persone chiedo la collaborazione di tutti se ritenete meritevole di attanzione questa proposta.
                                                                                                               
Roberto Rocchi

http://www.registri-tumori.it/cms/ 



Comitato Regionale del 27/11/2013

La relazione del dr Paolo Marotta presente al comitato regionale di oggi.

Durante la riunione per la prima volta dopo quattro anni si è presentata la parte politica della parte pubblica. 
Dopo gli interventi da parte di tutti di cui vi risparmio il contenuto, D'Amato ha premesso che NON CI SONO RISORSE AGGIUNTIVE ma ha dato la sua disponibilità  come regione Lazio ad un dialogo ed un confronto aperto sui temi della medicina generale con una calendarizzazione molto stretta e con la creazione di cinque tavoli tecnici ai quali dovremo dare un nome:
1) Tavolo Informatico presieduto da Arc  (Sistemi infomratici della regione Lazio)
2) Tavolo Case della salute (Presa in carico, Autrizzazoni,. Liste di attesa) presieduto da Mantini

3) Tavolo AIR (UCP. AFT. UCCP, Valutazione impatto economico, verifica delle parti non ancora attuate e soleciti ASL) presieduto da Longo (Direttore risorse umane e del potenziale di sviluppo delle professioni e della dirigenza)
4) Tavolo Appropriatezza prescrittiva (rinnovo CAPD, ricettazione e ricetta elettronica) presieduto da Lombardozzi (Farmaceutico della regione Lazio)
5) Tavolo Formazione (Albo dei tutor, ) presieduto da D'Innocenzo.
 
 Paolo Marotta

Zone Carenti per la Medicina Generale


martedì 26 novembre 2013

Controlli sulle ricette

Dal Corriere dell'Umbria

Controlli sulle prescrizioni dei medici di famiglia. Si attiva la Commissione di vigilanza sull’appropriatezza farmaceutica, vaglia le spese per le ricette e, se superano del trenta per cento la media, convocai medici. C’è chi non ci sta e, di fronte ai membri della Commissione, reagisce duramente. “Avrò speso .- ha detto un medico di base -, ma quanto vi ho fatto risparmiare sui ricoveri, visto che i farmaci sono serviti per la prevenzione?”. Un ricovero costa, giornalmente, dai cinquecento agli ottocento euro. Il risparmio sulla spesa farmaceutica significa, per i vertici aziendali, una gratificazione in termini economici da parte dellaRegione. “C’è uno stato di polizia -dice Marco Ricchi (Sim) - per quanto riguarda la libertà di scelta terapeutica e il principio attivo”.


Fadda allo Smi: stabilità non solo per i tempi determinati ma anche per atipici

da Doctor33

«Accanto al Decreto, in arrivo, per stabilizzare i contratti dei medici dipendenti con concorsi pubblici entro il 2016, il ministero della Salute intende far approvare entro l’anno una proroga dei contratti che non sono messi a concorso che eviti il collasso del Ssn». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Paolo Fadda al convegno del Sindacato Medici Italiani di Tivoli “il precariato nuoce alla salute”. La nuova misura è stata decisa la settimana scorsa dopo il confronto con i sindacati sul Dpcm in itinere, che stabilizza i soli contratti a tempo determinato. «Con questa misura –dice Fadda- il Parlamento fissa l’indirizzo secondo cui la normalità del rapporto di lavoro è il tempo indeterminato e il tempo determinato è l’eccezione, da circoscrivere a situazioni particolari». La stabilizzazione riguarderà 60 mila sanitari di cui 7259 medici a tempo determinato e 2500 atipici. L’obiettivo è «evitare il ricorso a cooperative di servizio che di solidaristico –dice Fadda - non hanno nulla e sono solo intermediari di manodopera sottopagata». La relazione di Gianfranco Rivellini (Centro studi Smi) ha offerto dati importanti sui medici Ssn: su 248 mila medici iscritti in attività, 243 mila (98%) sono retribuiti a carico del Fondo sanitario nazionale; a 109 mila dirigenti Ssn vanno aggiunti 21 mila specializzandi (più 2500 tirocinanti di medicina generale), 20 mila dipendenti di strutture accreditate, 63 mila medici del territorio (44 mila in assistenza primaria, 15 mila “guardisti”, 4500 del 118), 20 mila specialisti ambulatoriali, 7500 pediatri di base. Tra i precari, ai circa 10 mila atipici ospedalieri vanno aggiunti sul territorio 13 mila medici di guardia non stabilizzati, 2000 atipici nel privato convenzionato, 1500 tempi determinati nella specialistica del territorio: in tutto circa 25 mila, pochi rispetto ai 150 mila sanati nel 1985 ma tantissimi in tempi di crisi.

Mauro Miserendino

lunedì 25 novembre 2013

Complimenti per il servizio offerto !

Mi voglio complimentare per il servizio che la VS. società offre (completamente in linea con lo stato attuale del Paese).
Da questa mattina sito non raggiungibile per l'invio dei certificati di malattia e numero verde che non risponde (forse perchè non è in grado di dare spiegazioni).
Non è difficile prevedere un redirect su altra pagina web per dare chiarimenti sul malfunzionamento (stranamente il Vs. sito pubblicitario funziona regolarmente ma spendere due righe per motivare le difficoltà sarebbe chiedere troppo).
In tempi di sperimentazione della cosiddetta "ricetta elettronica" (programma a cui mi vanto di non partecipare) questo è sicuramente un segno della scarsa professionalità della Vs. azienda perealtro sovvenzionata da denaro pubblico (le mie tasse).
 
 
Distinti Saluti
 
lettera firmata di un collega MMG
 
 
 

mercoledì 20 novembre 2013

Il precariato nuoce alla salute

Caro collega,
venerdì 22 novembre si svolgerà un importante convegno su un tema di grande attualità al quale parteciperanno personalità di spicco e sarà possibile seguirlo in diretta streaming.
Ti chiedo di divulgare la notizia a tutte le mail list in tuo possesso di non iscritti al sindacato. Agli iscritti sarà rinnovato l’invito domani in giornata.
Sicuro della tua  fattiva collaborazione, ti saluto cordialmente.

 Ernesto La Vecchia
Segretario organizzativo nazionale


CONVEGNO NAZIONALE SMI: IL PRECARIATO NUOCE ALLA SALUTE
Il  Sindacato dei Medici Italiani, il prossimo 22 novembre organizza, a Roma, un convegno dal titolo: "Il precariato nuoce alla salute".
Una riflessione sul nodo del precariato nel nostro Ssn e sui dati relativi a un fenomeno ormai endemico nel funzionamento dei servizi sanitari pubblici. Ma anche un momento di confronto per individuare soluzioni e proposte concrete per far uscire dalla "precarietà" migliaia di medici.




mercoledì 13 novembre 2013

Francesco Medici scrive al Direttore di Quotidiano Sanità

 in risposta all'intervista al DG Morrone relativa alla gestione del san Camillo Forlanini

San Camillo Forlanini, diciamo tutta la verità, non nascondiamo la polvere (anzi i malati) sotto il tappeto per asserire che tutto è pulito

Gentile Direttore,
Nell’intervista di Emanuela Medi al Direttore generale del San Camillo Forlanini sono elencate tante verità e allo stesso tempo sono state omesse tante altre criticità. Tra le verità: il miglioramento del disavanzo durante la gestione del dott. Morrone è evidente  Ma è vero che è stato ottenuto garantendo gli stessi servizi ai cittadini e gli stessi standard quali/quantitativi ?
Non voglio parlare di massimi sistemi, parliamo di fatti. Lavoro presso il pronto soccorso dell’ospedale e voglio citare alcuni episodi esemplificativi. La scorsa settimana un’ambulanza ha portato una paziente a partorire al Sandro Pertini per mancanza di un posto letto…Sulla stessa linea: domenica notte oltre al normale afflusso di pazienti in pronto soccorso abbiamo dovuto assistere per tutta la notte 45 malati. Cittadini stipati in stanze e corridoi in maniera a dir poco promiscua, in attesa di essere ricoverati e senza alcuna possibilità di farlo, visto che financo i corridoi dei reparti erano stracolmi. Tra questi malati quattro, dico quattro avevano avuto un infarto.
Eppure le tante denunce fatte dai sindacati (Fvm e Smi, ma non solo) alla amministrazione, ma anche alla Regione che finge di non sapere, per ottenere il reintegro dei dieci, dico dieci medici mancanti in pronto soccorso, non hanno sortito alcun effetto. Abbiamo malati nei corridoi e allo stesso tempo due reparti con letti liberi ma non utilizzabili per mancanza di personale medico ed infermieristico.
Continuiamo… negli ultimi 6 mesi abbiamo chiuso un reparto di chirurgia e uno di pneumologia. Proprio così il San Camillo Forlanini che aveva un intero ospedale, il Forlanini appunto, per le malattie respiratorie oggi ha chiuso uno dei tre reparti di eccellenza in questa specialità. Questa estate il personale infermieristico ha chiuso a chiave le stanze di degenza della neurochirurgia onde evitare che i medici potessero ricoveraci pazienti oltre il numero stabilito dalla direzione, vista la riduzione del personale per ferie.
Abbiamo i reparti di neurochirurgia e cardiochirurgia che lavorano al 45% delle loro possibilità. Zingaretti lo sa Morrone lo sa, ma sulla stampa dicono che va tutto bene e che … si risparmia senza effetti sulla salute dei cittadini. Non ci sembra.

                                                                                             IlVice Presidente nazionale FVM
                                                                                                             Dott. Francesco Medici

Gli studi professionali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta non hanno bisogno di autorizzazione

E’ stata pubblicata sul BUR Lazio n. N. 93 - Supplemento n. 1 del 12/11/2013 la Deliberazione Regionale del 5 novembre 2013, n. 368 "Linee guida propedeutiche al rilascio dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria in favore degli studi medici di cui all'art.4, comma 2, L.R. n.4/2003 nonché all'esercizio dell'attività sanitaria per le ulteriori tipologie di studi medici non riconducibili a predetta fattispecie" - Integrazione della Deliberazione di Giunta Regionale n.73 del 8 febbraio 2008.

Nella Delibera si riporta la Definizione di studio medico e relativa distinzione con l’ambulatorio medico caratterizzando lo studio medico quale struttura “in cui si esercita un’attività sanitaria, in cui il profilo professionale prevale assolutamente su quello organizzativo”. Di conseguenza “tutti coloro che siano in possesso di valido titolo, che abiliti per legge a svolgere un’attività sanitaria, anche in via autonoma, possono aprire il proprio studio professionale”, senza obbligo di conseguire preventivamente la relativa autorizzazione all’esercizio.

Sono esclusi dal regime autorizzativo di cui alla L.R. n.4/2003 e successivi provvedimenti attuativi gli studi professionali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nonché gli studi medici ove il singolo professionista medico o più professionisti medici o più professionisti medici associati, anche di diversa area medica, esercitano ciascuno in forma autonoma e sotto la propria esclusiva responsabilità, l’attività professionale erogando prestazioni non invasive e come tali non implicanti un rischio per la sicurezza del paziente.

https://drive.google.com/file/d/0B6s44HLULF89eGluXzZ1Y1NOVVE/edit?usp=sharing


Gli emendamenti alla Legge di stabilità e il Dl Istruzione in Gazzetta Ufficiale

da Quotidiano Sanità

Mercoledì 12 NOVEMBRE 2013

Legge di Stabilità. Ecco gli emendamenti alla sanità. Dal personale alla non autosufficienza. I testi delle proposte all'esame della Bilancio

Sono oltre 3000 gli emendamenti presentati di cui quasi un centinaio sulla sanità. Abbiamo esaminato e raccolto i testi delle principali proposte di modifica in materie attinenti la salute ora all'esame della Commissione Bilancio e poi, dal 18 novembre, dell'Aula del Senato. Molte proposte sul personale per ammorbidire i tagli alla PA per il comparto sanità. Ma sono veramente molti i temi trattati oggetto di emendamento


Sono oltre 3000 gli emendamenti arrivati in Commissione Bilancio. Il Pd ha presentato 992 proposte di modifica, il Pdl 814, il M5S 283, la Lega 372, Scelta civica 166, Misto-Sel 248, Gal 112, Gruppo Per le Autonomie 106. I temi di discussione sollevati non mancheranno di animare la discussione per la conversione in legge del Ddl Stabilità. L’appuntamento in Aula è per il prossimo lunedì 18 novembre.
Moltissimi gli interventi dei partiti, riguardanti la sanità, che proveranno a modificare il contenuto del Disegno di legge. Dopo averli esaminati, li abbiamo raccolti e riportati tutti qui di seguito.

ARTICOLO 6 (Misure fiscali per il lavoro e le imprese)
COMMA 2
Emendamenti 6.21 (Galimberti et al), 6.26, 6.27 (Sangalli et al), 6.28 (Palermo et al), 6.29 (Pagano), 6.30 (Bonfrisco et al), 6.31 (Bruni et al), 6.32 (Bonfrisco et al), 6.33 (Fucksia), 6.34 (Ceroni et al), 6.35 (Bitonci et al), 6.36
La riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono da attribuire alle aziende in rapporto all’eventuale risultato di esercizio annuale positivo conseguito nell’anno precedente. Si aggiunge, inoltre, come a decorrere dall’anno 2014 (e non 2016 come risultava precedentemente nel testo del Ddl), l’Inail sia tenuto ad effettuare una verifica di sostenibilità economica.

Emendamenti 6.22 (Scavone et al), 6.24 (Comaroli et al)
Viene modificata al ribasso (300 mln in meno) la ripartizione del limite complessivo dei premi e contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali riferiti al triennio 2014-2016. Si aggiunge poi che agli indennizzi in capitale relativi ad eventi che si verificano dal 1° gennaio 2014 e alle rendite, è riconosciuto, a titolo di recupero del valore dell’indennità risarcitoria del danno biologico, un aumento corrispondente alla mancata rivalutazione delle stesse indennità dall’entrata in vigore delle tabelle di indennizzo fino al 31 dicembre 2013. Dal 1° gennaio 2014 i medesimi indennizzi sono rivalutati annualmente sulla base della variazione effettiva dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati accertata dall’Istat, intervenuta rispetto all’anno precedente.

Emendamento 6.37 (Bonfrisco et al)
L’emendamento aumenta di 500 mln di euro la ripartizione del limite complessivo dei premi e contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali riferiti al triennio 2014-2016 (1.200 mln per l’anno 2014, 1.300 mln per il 2015 e 1.400 a decorrere dal 2016).


ARTICOLO 7 (Misure di carattere sociale)
COMMA 3
Emendamenti 7.46 (Barani et al), 7.47, 7.48
I dirigenti del Ssn con 40 anni di contribuzione a domanda possono accedere al pensionamento con le norme e le decorrenze previgenti rispetto all’entrata in vigore dell’articolo 24 del decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito con modificazioni dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011.

Emendamento 7.67 (D’Ambrosio Lettieri)
Per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze, oltre a quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, sono aggiunte anche le persone colpite da malattie cronico degenerative, demenze senili e Alzheimer. La spesa autorizzata per il 2014 viene alzata a quota 350 milioni di euro (nel testo erano 250 milioni).

Emendamento 7.68 (Bonfrisco et al)
La spesa per le non autosufficienze viene alzata a 500 milioni di euro per il triennio 2014-2016.
Il 50% delle risorse viene destinato agli interventi a sostegno delle persone affette da patologie Sla e Sma 1.

Emendato 7.69 (Bonfrisco et al)
La spesa per le non autosufficienze viene alzata a 500 milioni di euro per il triennio 2014-2016.
Il 50% delle risorse viene destinato agli interventi in favore dei nuclei familiari con Isee non superiore a 20.000 euro annui, di cui fanno parte disabili non autosufficienti.

Emendamenti 7.70 (Gatti et al), 7.71 (Romani et al)
Viene autorizzata la spesa di 500 milioni di euro per il 2014 per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze.

Emendamenti 7.72 (Uras et al), 7.73 (Nencini et al)
Viene autorizzata la spesa di 400 milioni di euro per il 2014 per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze.

Emendamento 7.74 (Uras et al)
Viene autorizzata la spesa di 375 milioni di euro per il 2014 per la copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria.

Emendamento 7.75 (D’Adda)
Viene autorizzata la spesa di 350 milioni di euro per il triennio 2014-2016 per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze.

Emendamento 7.76 (Dirindin)
Viene autorizzata la spesa di 270 milioni di euro per il 2014 per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze.

Emendamento 7.77 (Malan)
Viene autorizzata la spesa di 250,2 milioni di euro per il 2014 per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze.

Emendamenti 7.78 (Casson et al), 7.79
Dopo il comma 3 viene aggiunto che la dotazione del Fondo per le vittime dell’amianto è incrementata di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.

Emendamento 7.81 (Casson et al)
Dopo il comma 3 aggiunge che presso il Ministero del Lavoro viene istituito un Fondo con uno stanziamento pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 per realizzare, in accordo con il coordinamento delle Regioni degli assessori alla salute, un programma di indirizzo e coordinamento e messa in rete dei programmi delle singole Regioni in tema di “Sorveglianza sanitaria, diagnosi precoce e terapie efficaci” delle persone dichiaratesi esposte all’amianto, per le persone che hanno ricevuto e riceveranno dall’Inail e/o dalle Ausl l’attestato di avvenuta esposizione all’amianto.

Emendamento 7.82 (Lepri et al)
Dopo il comma 3 viene inserito che il Ssn garantisce alle persone non autosufficienti percorsi assistenziali a domicilio costituiti da trattamenti medici, riabilitativi, infermieristici e di aiuto infermieristico. I percorsi assistenziali a domicilio sono rivolti anche a favore di persone con patologie che richiedono continuità assistenziale ed interventi programmati articolati sui sette giorni. I percorsi assistenziali a domicilio sono integrati da prestazioni di aiuto personale e assistenza tutelare alla persona, erogate secondo i modelli assistenziali disciplinati dalle Regioni e a carico del Ssn per una quota pari al 50%. I maggiori oneri derivanti dall’attuazione del presente comma sono a carico del Fsn ripartito tra le Regioni, nonché della eventuale compartecipazione ai costi di ristorazione da parte dei pazienti ospiti di strutture di cura o riabilitazione, nelle fasi di lungodegenza e post acuzie, a partire dall’ottavo giorno di degenza. Le Regioni determinano le modalità e l’entità della compartecipazione alla spesa, anche prevedendo le forme di parziale o totale esenzione.

Emendamento 7.86 (Serra et al)
Dopo il comma 3 si aggiunge che per realizzare la piena integrazione dei soggetti affetti da autismo viene istituito, presso il Ministero della Salute, un Fondo con dotazione annua a decorrere dal 2014 di 20 milioni di euro. Il predetto Fondo è destinato al sostegno delle famiglie a basso reddito dei soggetti affetti da patologia dell’autismo, nonché alla cura e all’assistenza dei medesimi soggetti, con particolare riferimento ai ragazzi con oltre 16 anni di età.

Emendamento 7.88 (Bernini)
Dopo il comma 3 si aggiunge che è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per il 2014 per programmare interventi di sbarrieramento, al fine di rendere accessibili alle persone diversamente abili le strutture convenzionate facenti parte del Ssn.

COMMA 8
Emendamento 7.158 (Bisinella et al)
Il Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere viene incrementato con uno stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 (il testo originale prevedeva uno stanziamento di 10 milioni di euro l’anno per il triennio 2014-2016).

Emendamento 7.159 (Petraglia et al)
Il Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere viene incrementato con uno stanziamento di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.


COMMA 11
Emendamento 7.181 (Uras et al)
Dopo il comma 11 inserire in via sperimentale, per il triennio 2014-2016, ai lavoratori che si dedicano alla cura e assistenza di familiari disabili con totale e permanente inabilità lavorativa e che necessitano di assistenza continua, sono riconosciuti su richiesta:
-un anticipo di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia di tre mesi per ogni anno dedicato al lavoro di cura, fino ad un massimo di 5 anni di anticipo;
- il diritto alla pensione anticipata, indipendentemente dall’età anagrafica, a seguito del versamento di trent’anni di contributi previdenziali, di cui almeno cinque annualità versate nel periodo di costanza di assistenza al familiare convivente disabile grave.

Emendamento 7.207 (Maturani et al)
È autorizzata la spesa di 3 mln di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 al fine di consentire la realizzazione da parte delle Regioni di un progetto finalizzato, in un’ottica di monitoraggio e di prevenzione, alla tutela della salute della donna e dei bambini nel periodo post partum.

Emendamento 7.211 (Taverna et al)
Il Ministero della salute, con decreto da adottare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentiti l’Iss e la Conferenza Stato-Regioni, prevede l’obbligatorietà di effettuare screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie, per la cui terapia, farmacologica o dietetica, esistano evidenze scientifiche di efficacia terapeutica o per le quali vi siano evidenze scientifiche che una diagnosi precoce, in età neonatale, comporti un vantaggio in termini di accesso a terapie in avanzato stato di sperimentazione, anche di tipo dietetico. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge, il Ministero della salute definisce l’elenco delle patologie di cui al primo periodo. Al fine di favorire la massima uniformità di applicazione sul territorio, è istituito presso l’Agenas un centro di coordinamento sugli screening neonatali.

Emendamento 7.213 (Fucksia et al)
In materia di assistenza protesica, su proposta del Ministero della salute, sentito il parere della Conferenza Stato-Regioni, si provvede entro 180 giorni dalla pubblicazione della presente legge, all’istituzione del repertorio dei presidi protesici ed ortesici erogabili a carico del Ssn, quale strumento di riferimento dei servizi di riabilitazione, di trasparenza e di controllo qualitativo e quantitativo della relativa spesa a carico del Ssn e degli eventuali programmi regionali.

Emendamento 7.230 (Petraglia)
È istituito nello stato di previsione del ministero della Salute un apposito Fondo per la prevenzione e la cura della sordità infantile, da ripartire, sentita la Conferenza Stato-Regioni, con una dotazione di 25 mln di euro per il 2014, 30 mln per il 2015 e 50 mln per il 2016, al fine di finanziari piani sanitari regionali finalizzati alla prevenzione e alla cura della sordità infantile che prevedano lo screening audiologico neonatale, la protesizzazione e l’abilitazione logopedica.

Emendamento 7.240 (De Biasi et al)
Le Regioni potenziano i loro servizi territoriali al fine di prevenire, curare e riabilitare le persone affette da ludopatia. All’onere derivante dall’attuazione del presente comma, stimato in 350 mln di euro per il 2014, si prevede mediante istituzione di apposito Fondo alimentato dal 5% delle entrate derivanti dal gioco d’azzardo, al netto della quota spettante all’erario.

Emendamento 7.248 (Bianconi)
A decorrere dal 2013 il Mef è autorizzato ad erogare, in favore dell’Istituto per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà, a titolo di acconto, una quota pari al 90% dell’importo vincolato.

Emendamento 7.249 (Bianconi)
È istituita presso il Ministero della salute la cabina di regia per l’Hta.

Emendamento 7.252 (De Biasi et al)
Sono idonei a operare nelle reti per le cure palliative pubbliche o private accreditate i medici che, indipendentemente dal possesso di una specializzazione, alla data dell’entrata in vigore della presente legge documentino un’esperienza almeno quinquennale nel campo delle cure palliative, previa certificazione dell’attività svolta rilasciata dalla regione sulla base di criteri determinati con Dpcm, su proposta del Ministro della salute, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni.

Emendamento 7.253 (Berger et al)
Il contributo di 1,5 mln di euro è fissato in favore dell’Irfa Anmil Onlus per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016. Ai maggiori oneri si provvede mediante riduzione del Fondo sociale per occupazione e formazione.

ARTICOLO 9 (Rifinanziamento di esigenze indifferibili e ulteriori finanziamenti)
COMMA 4
Emendamento 9.54 (Puglisi et al)
Per il 2014 il fondo per il finanziamento ordinario delle università è incrementato di 300 milioni di euro (nel testo del Dl l’aumento era di 150 milioni).

Emendamento 9.55 (Uras et al)
Per il 2014 il fondo per il finanziamento ordinario delle università è incrementato di 190 milioni di euro.

Emendamenti 9.57 (Giannini), 9.58 (Di Giorgi)
Dopo il comma 4 si aggiunge che il fondo ordinario per enti e le istituzioni di ricerca è incrementato di 50 milioni di euro.

COMMA 12
Emendamento 9.152 (Dirindin et al)
Si chiede la soppressione del comma (che prevedeva uno stanziamento di 3,5 mln di euro dal 2014 per garantire la prosecuzione delle attività di cura, formazione e ricerca sulle malattie ematiche della Fondazione Istituto mediterraneo di ematologia) con l’inserimento di un’autorizzazione alla spesa di 3,5 milioni di euro a decorrere dal 2014, da assegnare al Centro nazionale trapianti.

Emendamento 9.153 (Dirindin et al)
Al comma 12 si aggiunge una verifica all’Ime da parte delle autorità competenti del possesso dei requisiti di qualità e sicurezza per poter ottenere il finanziamento.

Emendamento 9.154 (Dirindin et al)
Al comma 12 si aggiunge che una quota, pari ad 1 milione di euro, è assegnata al Centro nazionale trapianti.

Emendamento 9.157 (Bonfrisco et al)
Dopo il comma 12 si aggiunge che al fine di contribuire al funzionamento dell’Istituto nazionale di genetica molecolare (Ingm), a decorrere dal 2014 è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro.

ARTICOLO 10 (Razionalizzazione della spesa delle amministrazioni pubbliche)
COMMA 31
Emendamenti 10.178 (Amati), 10.179 (D’Ambrosio Lettieri et al), 10.180 (Olivero et al), 10.181 (Fucksia et al)
Sopprimere il comma 31.
(Al comma 31 veniva indicato come, a partire dall’anno accademico 2014/2015, il termine di 5 anni concernente la durata delle scuole di specializzazione di area sanitaria, è ridotto a 4 anni. Nei limiti delle risorse disponibili, il Ministero dell’Istruzione di concerto con quello della Salute e dell’Economia, entro il 30 marzo 2014, può stabilire una diversa durata dei corsi di formazione specialistica entro il limite di 5 anni).

Emendamento 10.182 (D’Ambrosio Lettieri et al)
All’implementazione del capitolo di spesa della formazione medico specialistica si provveda attingendo al Fsn, per la quota parte destinata alla ex formazione specialistica in medicina generale.

Emendamenti 10.184 (Del Barba et al), 10.187 (Puglisi et al), 10.188 (Puglisi et al)
È autorizzata l’ulteriore spesa di 100 milioni di euro da destinare al finanziamento della formazione dei medici specialisti per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.

Emendamento 10.185 (Giannini)
Sostituire il comma 31 prevedendo per il biennio 2014-2016 lo stanziamento rispettivamente di 75 e 70 milioni di euro per il finanziamento di 5.000 contratti di formazione medica specialistica.
Per il triennio 2014-2016 sono stanziati, inoltre, 25 milioni di euro annui per il finanziamento di 1.000 contratti di formazione specialistica riservati agli specializzandi non medici del settore sanitario per la cui copertura le Regioni possono impegnare una quota parte delle risorse acquisite attingendo al Fondo sociale europeo.

Emendamento 10.186 (D’Ambrosio Lettieri et al) 
Sostituire il comma 31. Il Mef garantisce annualmente la copertura finanziaria necessaria al finanziamento di 5.000 contratti di formazione medica specialistica. A tal fine, per il biennio accademico 2013-2015 vengono stanziati rispettivamente 75 e 70 milioni di euro, la cui copertura viene garantita dal Fsn.
Il Mef garantisce annualmente la copertura finanziaria necessaria al finanziamento di 1.000 borse di studio dell’importo di 11.600 euro ciascuna, riservate agli specializzandi non medici. A tal fine vengono stanziati ed allocati in un apposito capitolo di spesa, per il quadriennio 2013-2017, 46,5 mln di euro la cui copertura viene garantita attingendo al Fsn.

Emendamento 10.189 (Mandelli et al)
Dopo il comma 31 si aggiunge che il Pht è aggiornato con cadenza annuale dall’Aifa che provvede ad individuare un elenco di medicinali che per le loro caratteristiche farmacologiche possono essere dispensati dal Ssn direttamente tramite le proprie strutture aziendali, nonché ad assegnare i medicinali non coperti da brevetto e quelli per i quali siano cessate le esigenze di controllo ricorrente da parte della struttura pubblica alla distribuzione in regime convenzionale attraverso le farmacie aperte al pubblico.
Il Ministero della Salute, di concerto con il Mef, su proposta dell’Aifa, determina conseguentemente, a saldi invariati, l’entità della riduzione del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera con equivalente attribuzione al tetto della spesa farmaceutica territoriale.

Emendamento 10.191 (D’Ambrosio Lettieri et al)
Dopo il comma 31 si aggiunge che ai medici ammessi alle scuole di specializzazione universitarie in medicina dall’anno accademico 1982-1983 all’anno 1990-1991 che, alla data di entrata in vigore della presente legge, abbiano presentato domanda giudiziale per il riconoscimento economico retroattivo del periodo di formazione o di risarcimento del danno per la mancata o ritardata attuazione delle direttive europee, il Ministero dell’Istruzione corrisponde per tutta la durata del corso, a titolo forfettario, una borsa di studio dell’importo omnicomprensivo di 13.000 euro per ogni anno di corso da riconoscere anche attraverso il credito d’imposta in un arco temporale non superiore ai 3 anni.

Emendamento 10.194 (D’Ambrosio Lettieri et al) 
A decorrere dall’anno accademico 2014-2015 ai laureati appartenenti alle categorie de veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi e alle ulteriori categorie sanitarie non rientranti nell’area medica iscritti alle scuole di specializzazione post-laurea dell’area sanitaria è applicato il trattamento contrattuale di formazione specialistica di cui all’art. 37 del decreto legislativo n. 368/99.

ARTICOLO 11 (Razionalizzazione della spesa nel pubblico impiego)
COMMA 1
Emendamenti 11.1 (Bencini et al), 11.2, 11.3 (Gatti et al)
Propone di sopprimere i commi 1, 2, 3, 4 e 5 riguardanti indennità di vacanza contrattuale e blocco della parte economica dei contratti.

COMMA 2
Emendamento 11.7 (Uras et al)
Sopprimere le parole “e senza possibilità di recupero per la parte economica” (riguardanti il via alle procedure contrattuali e negoziali del personale dipendente della PA per la sola parte normativa).

Emendamento 11.9 (Bianco et al)
Aggiungere che il comma 1, lettera a), dell’art. 1 del Dpr n. 122/2013 non si applica al personale del Ssn.

COMMA 3
Emendamenti 11.12 (D’Ambrosio Lettieri et al), 11.13 (Scavone et al)
Il comma è sostituito dal seguente: “Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano al personale convenzionato con il Ssn.

Emendamento 11.14 (Romano et al)
Dopo il comma 3 aggiungere che il risparmio previsto da quanto disposto dai commi precedenti, anche al personale convenzionato con il Ssn, quantificabile in 140 mln nel 2015 e 210 a decorrere dal 2016, è utilizzato per incrementare la disponibilità finanziaria prevista per i contratti di formazione specialistica per i medici.


Emendamenti 11.15 (Scavone et al), 11.16 (Ceroni)
Dopo il comma 3 aggiungere che il 50% delle risorse economiche derivanti dalle disposizioni contenute ai commi 2 e 3 è destinato all’incremento del numero di contratti di formazione specialistica, medica e non medica, e del corso specifico in medicina generale per gli anni 2014 e 2015.

COMMA 4
Emendamento 11.18 (D’Ambrosio Lettieri et al)
Sopprimere il comma 4 (le Regioni non devono tener conto dell’indennità di vacanza contrattuale riferita al periodo 2015-2017).

COMMA 5
Emendamenti 11.24 (Uras et al), 11.25 (Bencini et al)
Sopprimere il comma 5 (il blocco della parte economica dei contratti viene prorogato al 31 dicembre 2014 e, a decorrere dal 1 gennaio 2015, le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio sono decurtate di un importo pari alle riduzioni operate per effetto del precedente periodo).

Emendamento 11.26 (Silvestro et al)
Viene aggiunto, ad eccezione del personale esercente le professioni sanitarie operante nei servizi d’emergenza urgenza, terapia intensiva e subintensiva, centri trapianti e di alta specialità e nell’assistenza domiciliare, nel limite di 50 milioni di euro a decorrere dal 2014.

Emendamenti 11.28 (Dirindin et al), 11.29, 11.30
Viene aggiunto, le aziende del Ssn possono bandire concorsi per l’assunzione di personale, da destinare al rafforzamento strutturale dei servizi assistenziali, a condizione che gli oneri che ne derivano siano recuperati tramite la riduzione, in via permanente e strutturale, delle spese sostenute per l’acquisizione, da parte dei medesimi enti, di servizi all’esterno. Il ricorso alla somministrazione di lavoro temporaneo da parte delle aziende del Ssn è ammesso nella misura non superiore all’1% della spesa per il personale di ciascuna azienda e dello 0,5% della spesa per il personale esercente le professioni sanitarie operante nell’assistenza domiciliare e nei servizi di emergenza urgenza, terapia intensiva e subintensiva, centri trapianti e di alta specialità per il personale di ciascuna azienda.

COMMA 9
Emendamento 11.73 (D’Ambrosio Lettieri et al)
Il comma 9 (nell’anno 2016, le amministrazioni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 60% di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. La predetta facoltà assunzionale è fissata nella misura dell’80% nell’anno 2017 e del 100% a decorrere dall’anno 2018) viene sostituito con il seguente: a decorrere dal 2016 le amministrazioni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari a quella relativa al personale cessato nell’anno precedente.

COMMA 17
Emendamenti 11.170 (Valentini et al), 11.171 (Candiani et al), 11.172 (Pagliari), 11.173 (Bitonci et al)
Sopprimere il comma 17 (la prestazione lavorativa resa nel giorno destinato al riposo settimanale o nel festivo infrasettimanale non dà diritto a retribuzione a titolo di lavoro straordinario se non per le ore eccedenti l’ordinario turno di servizio giornaliero. Sono fatti salvi gli effetti delle sentenze passate in giudicato alla data di entrata in vigore della presente legge).

Giovanni Rodriquez
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Il Dl Istruzione in Gazzetta. Più libertà per le e-cig e riprogrammazione scuole specializzazione. Salvo il bonus maturità. Tutte le norme


Bonus maturità, graduatoria unica per gli specializzandi, novità su corsi di laurea ad accesso programmato, formazione specialistica medici, sigarette elettroniche e programmi di educazione alimentare. Ecco le norme d’interesse sanitario contenute nella Legge di conversione del Dl Istruzione pubblicata in Gazzetta Ufficiale. IL TESTO

È definitivamente legge il Dl Istruzione, Università e Ricerca. Dopo il via libera definitivo del Senato oggi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 264/2013 la Legge 128/2013 che converte in legge il Dl. Tra le misure d’interesse sanitario, la cancellazione del bonus di maturità per l’accesso all’università. Ma non solo prevista anche la riduzione della durata dei corsi di specializzazione, l’adozione della graduatoria unica nazionale e la rideterminazione triennale dell’importo dei contratti dei medici specializzandi. Permane il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche nelle scuole, ma scompare quello nei luoghi pubblici come bar, uffici, ristoranti, cinema e trasporti pubblici. Via libera (entro certo limiti) anche alla pubblicità per i marchi di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina. Prevista infine l’attivazione da parte delle scuole di programmi di educazione alimentare.
 

Ma vediamo in sintesi le misure che interessano la salute e la sanità:


Bonus Maturità
La legge prevede la riapertura della procedura per l’inserimento del voto di maturità da parte di tutti i candidati che hanno ottenuto almeno 20 punti nel test d’accesso e che non abbiano provveduto al predetto inserimento entro i termini previsti dal citato decreto ministeriale 12 giugno 2013. In sostanza è prevista la riammissione (in sovrannumero) ai corsi di laurea in medicina, veterinaria, professioni sanitarie, odontoiatria, architettura e scienze della formazione di chi sarebbe rientrato in graduatoria grazie al bonus. Coloro che nell’anno accademico 2013/2014 si sono iscritti ai corsi di in una sede diversa da quella alla quale avrebbero avuto diritto ad iscriversi possono trasferirsi nella suddetta sede nell’anno accademico 2014/2015, con il riconoscimento, da parte degli atenei, dei crediti già acquisiti nell’anno accademico 2013/2014 in insegnamenti previsti anche nel predetto corso di studi.

Formazione specialistica (Riduzione corsi, graduatoria unica e rigerminazione contratti)
A partire dall’anno accademico 2013/2014, l’importo dei contratti dei medici specializzandi è determinato a cadenza triennale e non più annuale. L’ammissione alle scuole di specializzazione avverrà sulla base di una graduatoria nazionale. La durata dei corsi verrà ridotta con un decreto ministeriale (da emanare entro il 31 marzo 2014) per accelerare l’ingresso degli specialisti italiani nel mondo del lavoro, in linea con le migliori pratiche diffuse a livello europeo e con le esigenze del Servizio Sanitario Nazionale, con destinazione degli eventuali risparmi all’incremento dei contratti dei medici specializzandi.

I periodi di formazione dei medici specializzandi si svolgono ove ha sede la scuola di specializzazione e all’interno delle aziende del Servizio sanitario nazionale previste dalla rete formativa, in conformità agli ordinamenti e ai regolamenti didattici determinati secondo la normativa vigente in materia e agli accordi fra le università e le aziende sanitarie.
L’inserimento non può dare luogo a indennità, compensi o emolumenti comunque denominati, diversi anche sotto il profilo previdenziale da quelli spettanti a legislazione vigente ai medici specializzandi. I medici in formazione specialistica assumono una graduale responsabilità assistenziale, secondo gli obiettivi definiti dall’ordinamento didattico del relativo corso di specializzazione e le modalità individuate dal tutore, d’intesa con la direzione delle scuole di specializzazione e con i dirigenti responsabili delle unità operative presso cui si svolge la formazione, fermo restando che tale formazione non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale e non dà diritto all’accesso ai ruoli del medesimo Servizio sanitario nazionale.

Sigarette elettroniche
È vietato l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali chiusi e nelle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione, comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali per i minorenni, nonché presso i centri per l’impiego e i centri di formazione professionale. ma il divieto è scomparso per i luoghi pubblici come uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar. E soprattutto viene autorizzata la pubblicità di marchi di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina è consentita a condizione che riporti, in modo chiaramente visibile:

a) la dicitura: “presenza di nicotina”;
b) l’avvertimento sul rischio di dipendenza da nicotina.

Inoltre, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della misura, le emittenti radiotelevisive pubbliche e private e le agenzie pubblicitarie, unitamente ai rappresentanti della produzione, adottano un codice di autoregolamentazione sulle modalità e sui contenuti dei messaggi pubblicitari relativi alle ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina.

In ogni caso, il divieto di pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina permane nei casi in cui:

a) sia trasmessa all’interno di programmi rivolti ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi;
b) attribuisca efficacia o indicazioni terapeutiche che non siano espressamente riconosciute dal Ministero della salute;
c) rappresenti minori di anni diciotto intenti all’utilizzo di sigarette elettroniche.

È vietata la pubblicità delle e-cig anche nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori ed è vietata la pubblicità radiotelevisiva di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina nella fascia oraria dalle 16 alle 19. Infine, è vietata in qualsiasi forma la pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina:
a) sulla stampa quotidiana e periodica destinata ai minori;
b) nelle sale cinematografi che in occasione della proiezione di film destinati prevalentemente alla visione da parte dei minori.
La violazione delle disposizioni è punita con la sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 25.000. La sanzione è raddoppiata per ogni ulteriore trasgressione. La sanzione si applica anche alle industrie produttrici e ai responsabili delle emittenti radiotelevisive e degli organi di stampa nonché ai proprietari delle sale cinematografiche.

Alimentazione ed educazione alimentare nelle scuole
Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al fine di favorire il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli locali, stagionali e biologici nelle scuole, elabora appositi programmi di educazione alimentare, anche in collaborazione con associazioni e organizzazioni di acquisto solidale, anche nell’ambito di iniziative già avviate. Con decreto del Ministro dell’istruzione e del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali sono definite le modalità per l’attuazione.

Il Ministero dell’istruzione adotta inoltre specifiche linee guida, sentito il Ministero della salute, per disincentivare, nelle scuole di ogni ordine e grado, la somministrazione di alimenti e bevande sconsigliati, ossia contenenti un elevato apporto totale di lipidi per porzione, grassi trans, oli vegetali, zuccheri semplici aggiunti, alto contenuto di sodio, nitriti o nitrati utilizzati come additivi, aggiunta di zuccheri semplici e dolcificanti, elevato contenuto di teina, caffeina, taurina e similari, e per incentivare la somministrazione di alimenti per tutti coloro che sono affetti da celiachia.

Inoltre, nei bandi delle gare d’appalto per l’affidamento e la gestione dei servizi di refezione scolastica e di fornitura di alimenti e prodotti agroalimentari agli asili nido, alle scuole dell’infanzia, alle scuole primarie, alle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alle altre strutture pubbliche che abbiano come utenti bambini e giovani fino a diciotto anni di età, i relativi soggetti appaltanti devono prevedere che sia garantita un’adeguata quota di prodotti agricoli e agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologica, nonché l’attribuzione di un punteggio per le offerte di servizi e forniture rispondenti al modello nutrizionale denominato «dieta mediterranea», consistente in un’alimentazione in cui prevalgano i prodotti ricchi di fibre, in particolare cereali integrali e semintegrali, frutta fresca e secca, verdure crude e cotte e legumi, nonché pesce, olio extravergine d’oliva, uova, latte e yogurt, con una limitazione nel consumo di carni rosse e zuccheri semplici. I suddetti bandi prevedono altresì un’adeguata quota di prodotti per soddisfare le richieste di alimenti per coloro che sono affetti da celiachia. 


domenica 10 novembre 2013

Chi deve usare il ricettario rosa?

Ogni tanto si riaccende la polemica sull'utilizzo del ricettario rosa da parte degli specialisti, a tale proposito mi sembra utile condividere questo documento della ASL RmE che è molto chiaro ed esplicito al riguardo.


https://drive.google.com/file/d/0B6s44HLULF89WGVwZ0FFMVBkSTg/edit?usp=sharing

sabato 9 novembre 2013

MEDICO D'EUROPA n.37 (9 novembre)

MALPRACTICE, SU RETE 4 NEL PROGRAMMA TERRA, IL PUNTO DI VISTA DEI MEDICI

04 Novembre - su rete 4 nel programma "Terra", intervista a Francesco Medici, vice Segretario Nazionale Smi, sui carichi di lavoro e i rischi di malpractice.
Guarda il video dell'intervista

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CONSIGLIO NAZIONALE SMI A TIVOLI 21/24 NOVEMBRE

04 Novembre - II Riunione del 2013 per il Consiglio Nazionale SMI, che  si svolgerà dal 21 al 24 Novembre presso Grand Hotel Duca d'Este di Tivoli (RM)


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L'ASSIMEFAC ALLA CONFERENZA NAZIONALE ECM

8 Novembre - Il presidente dell'Assimefac, Claudia Felici, ha partecipato il 4 e 5 novembre alla Conferenza Nazionale Ecm organizzata a Roma dal ministero della Salute e dall'Agenas.

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L'ATTO DI INDIRIZZO PER LA CONVENZIONATA


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venerdì 8 novembre 2013

Convenzione a costo zero o sotto zero?

Come non condividere le perplessità del collega.
Possibile che chi si dice d'accordo con il rinnovo della convenzione a costo zero non si rende conto dei danni che fa?

Pubblico volentieri il post del collega Belleri

Paradossi sanitari: l'organizzazione della MG senza collaboratori di studio.
Post n°38 pubblicato il 07 Novembre 2013 da bellegi0
Quello andato in onda oggi è, ad occhio e croce, il terzo annuncio mediatico in 12 mesi sull’avvio della riforma epocale della M.G., grazie all’introduzione delle nuove forme associative che garantiranno assistenza H24 e 7 su 7, in mega-strutture multiprofessionali, integrate con la rete ospedaliera etc.. Tra breve arriverà l’atto di indirizzo in cui le regioni formalizzeranno la rivoluzione annunciata delle cure primarie ed apriranno le conseguenti trattative per il rinnovo della convenzione.  Il guaio è che la controparte vorrebbe regolamentare e promuovere le nuove forme organizzative non a costo zero ma"sotto zero" per i MMG, ovverosia utilizzando le indennità che attualmente vengono corrisposte per il personale di studio (segretarie e infermieri) e la medicina di gruppo.
La parte pubblica persegue, tenacemente ed in modo esplicito, questo obiettivo da un paio di tornate negoziali ed è difficile capire come il sindacato possa accettare una simile cornice negoziale, ovvero discutere un accordo a costo zero e con la previsione di nuovi istituti convenzionali forieri di maggiori impegni professionali. In parole povere si vorrebbe organizzare sontuose nozze con un menù a base di fichi secchie e lenticchie, naturalmente a spese della medicina generale! In pratica se dovesse passare l’ipotesi di stornare le attuali indennità sulle nuove forme associative potremmo assistere al licenziamento di qualche migliaio di persone, visto che senza il contributo previsto dall’attuale convenzione, peraltro in scadenza da anni, è impossibile garantire certi servizi e i livelli occupazionali di segretari e infermieri di studio.
L’insano proposito della controparte è ancor più grave e paradossale se si pensa che l'organizzazione della MG poggia proprio sulla possibilità di integrare diverse figure professionali per una differenziazione dei compiti, per il miglioramento qualitativo delle prestazioni e la diversificazione dell'offerta. La segretaria, ad esempio, è indispensabile per ridurre il carico di lavoro burocratico e poter dedicare più tempo per le visite su appuntamento e gli ambulatori per problemi. L’apporto dell’infermiere invece è imprescindibile per gestire al meglio il crescente numero di patologie croniche che richiedono, oltre alla competenza clinica, anche attitudini comunicative,educative e di relazione con le persone anziane, polipatologiche e fragili, in cui gli infermieri sono spesso più efficaci dei medici.
Insomma, i collaboratori di studio sono la conditio sine qua non per far decollare e funzionare al meglio qualsiasi forma organizzativa in MG (dal  single con un collaboratore alle medicine di gruppo o "case della salute" e simili) e quindi le indennità per assumere part-time queste figure professionali sono la priorità delle priorità. E’ pura schizofrenia pensare di deviare queste stesse indennità per far decollare le forme associative senza assestare un duro colpo agli attuali livelli di assistenza e prestazioni,specie per le medicine di gruppo esistenti che si reggono proprio sul contributo dei collaboratori di studio.
Come può un sindacato, degno di tal nome, accettare passivamente che sia messo all’ordine del giorno delle trattative questo insano proposito?




Come al solito Milillo dice si

da DottNet

Convenzioni, lo Snami non ci sta. Sì di Milillo

 La nuova convenzione non va giù allo Snami. E invece Milillo plaude all'accordo. Testa replica duramente dopo le indiscrezioni sull'atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni dei medici di medicina generale con il sistema sanitario nazionale, espresso dal comitato di settore, e che sarà al vaglio dei governatori regionali per eventuali correzioni ed integrazioni prima di ritornare al comitato di settore stesso per l'approvazione definitiva. 

 Secondo l'accordo da quest’anno le aggregazioni di prestazioni costeranno la media di quanto costano alle cinque regioni -parametro (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria e Marche). L’assegnazione percentuale a ciascuna regione però non potrà essere inferiore a quella ottenuta l’anno prima. "La norma nazionale prevedeva che il riparto 2013 avvenisse sulla base dei costi standard – dichiara Lucio Coletto assessore alla salute veneto e coordinatore della Commissione salute delle Regioni. L'intesa  – e cambiare in corsa non si poteva. Si è raggiunto un accordo per una prima applicazione nel 2013 e 2014. Dal 2015 saranno modificati parametri e criteri contemperando necessità di erogare ovunque i servizi nei livelli essenziali di assistenza ed esigenze di equilibrio di bilancio: le regioni benchmark non saranno più cinque ma otto e alle regioni in piano di rientro saranno dati gli strumenti per rimettersi in pari". Per Coletto, sarà ora più facile sbloccare le caselle costituite dagli altri tavoli del patto, tra cui riordino degli ospedali, farmaceutica, ricerca. "Il patto è una norma a tempo, valida tre anni, che supera la riforma federale perché quantifica e ripartisce le dotazioni regionali creando un comune denominatore tra tutte le regioni e premesse per annullare le differenze nell’erogare servizi, con buona pace di chi parla di 21 centri di spreco". “C'è puzza di bruciato - dice Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami -. Vogliono, con il pretesto di aggiornare le convenzioni secondo la legge Balduzzi, sconvolgere la medicina generale aggregando forzatamente i Medici e addirittura sequestrarli in strutture poliambulatoriali di tipo sovietico. Folle progetto di una legge deleteria nella sostanza, perché non ci sono soldi e perché ai cittadini piace la medicina di famiglia così com'è: studi distribuiti in modo capillare nel territorio e rapporto duale con il medico che il paziente ha liberamente scelto”. Lo Snami dice no all'assistenza centralizzata in strutture che sorgono lontano da casa propria, in un altro quartiere, o addirittura in un altro paese. “No alle cure prestate a rotazione da Medici sempre differenti con reale perdita della continuità della cura, no al falso e alla disonestà intellettuale - continua il leader dello Snami - di far credere ai cittadini che avranno l'assistenza del loro Medico di famiglia 24 ore su 24, anche la notte, ininterrottamente. Ci vorrebbe un ipotetico medico bionico robotizzato con il dono dell'ubiquità. In realtà l'assistenza sanitaria temporalmente continuativa durante il giorno e la notte esiste già oggi fornita dall’assistenza primaria e dalla continuità assistenziale più il 118 per le emergenze mediche”. “Paradossale – incalza Testa -. la legge predica le 24 ore su 24 e da qualche parte le 24 ore ne perdono 8 per la strada”. Lo Snami si accinge ad organizzare a breve un comitato centrale, un consiglio nazionale ed un convegno nazionale per dibattere su queste tematiche con i propri quadri sindacali dirigenziali. “Quanto produrremo nelle due giornate romane di approfondimento e non escludo di prese di posizione forti - conclude Angelo Testa - lo invieremo come pacco regalo di Natale al ministro della salute Beatrice Lorenzin per invitarla a riflettere sui danni inestimabili che potrebbe produrre l’eliminazione del preciso punto di riferimento con rapporto interpersonale di tipo uno a uno, che il Medico di Famiglia rappresenta per la cittadinanza sempre più anziana e sempre più bisognosa dicure”.  
La Fimmg invece esprime apprezzamento per l’accordo unanime raggiunto dalle Regioni sull’utilizzo dei costi standard a partire già dal 2013. “Lo consideriamo un risultato estremamente positivo perché finalmente  le regioni hanno risolto in poco tempo un problema che le vedeva su posizioni radicalmente diverse, dichiara Giacomo Milillo, segretario nazionale della FIMMG. "Vogliamo interpretare questo come un atto di responsabilità da parte  delle regioni che permetta, in condivisione con il ministero, una rapida e condivisa programmazione degli altri aspetti del patto per  salute. Tenendo conto che il Patto di stabilità ha eliminato i tagli previsti al finanziamento del SSN per il 2014-2015 - sottolinea Milillo - riteniamo che adesso non ci possano essere più ostacoli alla definizione dell’Atto di indirizzo che permetta a breve scadenza l'inizio delle trattative per la riscrittura dell'Acn ".

                                                         

giovedì 7 novembre 2013

STUDI MEDICI, NON PIU AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA

Comunicato Stampa
Soddisfazione dell'Ordine di Roma per la delibera della Regione Lazio
STUDI MEDICI, NON PIU AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA:
"RIMOSSO UN OSTACOLO ALLA LIBERA PROFESSIONE"
Lala: "Confronto costruttivo, passo avanti nella semplificazione burocratica"

"Dopo mesi di costruttivo confronto possiamo dirci soddisfatti del risultato raggiunto e costatare che la Regione Lazio ha condiviso le istanze rappresentate da questo Ordine per tutelare il lavoro dei medici, in particolare, di quelli più giovani all'avvio della professione. E' un risultato improntato al buon senso, alla semplificazione burocratica e che garantisce anche più offerta di assistenza medica ai cittadini", commenta il presidente dei camici bianchi capitolini, Roberto Lala, con riferimento alla delibera della Giunta regionale che ha chiarito le norme per il rilascio delle autorizzazioni agli studi dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.

Il provvedimento esclude ora dal regime autorizzativo gli studi professionali in cui i medici lavorano, anche con differenti specializzazioni, erogando prestazioni non invasive. Viene così distinta la libera attività da quella ambulatoriale che rimane soggetta ad autorizzazione preventiva. Adesso per esercitare quest'attività sarà dunque necessaria soltanto una semplice comunicazione alla Regione. La nuova norma, infatti, consente a più' professionisti di svolgere il loro lavoro nella stessa struttura, senza che sia classificata solo per questo, poliambulatorio e, dunque, sottoposta a uno specifico iter autorizzativo. Un'importante innovazione legislativa che interessa un altissimo numero di medici che operano nel Lazio, tra specialisti, medici di medicina generale e pediatri di base.

"Si tratta di un significativo passo avanti sia nella tutela della nostra professione sia nei rapporti con la Regione", sottolinea il presidente dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma. "Ha infine prevalso l'evidenza che un medico che lavora insieme ad altri colleghi, anche di altre branche della medicina, per condividere i costi di utilizzo dello studio e per operare in sinergia con loro, non può essere assimilato come attività a quella di un poliambulatorio che è invece una struttura di tipo imprenditoriale. Soprattutto per un giovane, significa avere più possibilità di iniziare la professione. E' bastato fare ricorso, finalmente, al buon senso per rimuovere un ostacolo irragionevole e ingiusto che, per di più, caricava anche la Regione d'inutili procedure burocratiche."

L'Ordine di Roma si è impegnato costantemente per giungere alla modifica della norma attraverso un apposito tavole tecnico e un serrato confronto con l'amministrazione regionale, riscontrando, peraltro, sempre attenzione e disponibilità a vagliare le richieste avanzate tanto nell'interesse della categoria quanto in quello dei cittadini che possono trovare negli studi medici di quartiere dei fondamentali punti di riferimento per la loro salute.

Roma, 7 novembre 2013

mercoledì 6 novembre 2013

Pronto l'atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni per la medicina del territorio. Ecco la bozza di testo

dal Sole 24 ore

di Manuela Perrone 
5 novembre 2013

L'aggiornamento degli Accordi collettivi nazionali di medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali alle novità introdotte dalla legge Balduzzi. Ma anche una revisione delle indennità, dei diritti sindacali e dei modelli. 
Tutto a costo zero. 

Come anticipato sul Sole-24 Ore Sanità di questa settimana, è praticamente pronto l'atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni dei medici di base con il Servizio sanitario nazionale che attende solo l'ok ufficiale dei governatori - che naturalemnte potranno correggere il testo - rispettando anche se possibile la tradizionale contemporaneità con gli atti di indirizzo in via di elaborazione per il rinnovo normativo dei contratti per poi tornare al Comitato di settore per l'approvazione definitiva.

Ruolo unico "graduale"

Il testo, blindato, adegua gli Acn vigenti alla legge 189/2012 prevedendo due sole forme organizzative, mono o pluriprofessionali (le aggregazioni funzionali territoriali e le Unità complesse di cure primarie), l'adesione obbligatoria dei medici all'assetto regionale e l'istituzione del ruolo unico, ovvero requisiti e modalità uniformi di accesso all'assistenza primaria e alla continuità assistenziale attraverso una graduatoria unica per titoli stilata ogni anno a livello regionale. Il ruolo unico nell'ambito del distretto deve essere capace di garantire una copertura assistenziale giornaliera per 7 giorni su 7 e di favorire una continuità assistenziale effettiva. Le Regioni propongono comunque che il passaggio avvenga gradualmente, partendo prioritariamento dalla messa a regime del nuovo assetto organizzativo basato sulle aggregazioni funzionali territoriali e sulle Unità complesse di cure primarie.

Compenso al restyling

Il capitolo più insidioso è forse proprio quello del compenso. L'idea dei tecnici regionali è quella di rivedere tutte le indennità e gli incentivi finora erogati per le associazioni, l'informatica e i collaboratori di studio per finanziare i fattori produttivi delle nuove forme associative (le Aft, aggregazioni funzionali territoriali, e le Uccp, unità complesse di cure primarie), come legge Balduzzi comanda. Gli Accordi dovranno individuare requisiti, tempi e modi con cui le Regioni provvederanno alla dotazione di Aft e Uccp ma ancora una volta senza oneri aggiuntivi.

Diritti sindacali
 
A costo zero anche la revisione delle norme su rappresentatività e diritti sindacali, punto caldissimo che dopo l'ordinanza del Tribunale di Roma continua ad alimentare contenzioso e barricate. Con i Nas che cominciano a stare alle costole delle aziende. «I medici si sono abituati a considerare uno stipendio aggiuntivo il pagamento dei sostituti da parte della Asl nelle ore in cui fanno attività sindacale», dice un funzionario regionale. «Servono regole ben precise, una rendicontazione precisa».

Leggi Brunetta applicate sul territorio

Regole, assetti, modelli: l'intenzione che traspare è quella di legare sempre di più il lavoro di tutti i medici del territorio («non c'è soltanto la medicina generale», ricordano in molti) alla programmazione regionale. Con una riorganizzazione radicale del sistema (non a caso l'atto di indirizzo prevederebbe la decadenza e il successivo rinnovo di tutti gli accordi regionali vigenti) e l'applicazione anche ai convenzionati dei meccanismi di premialità e trasparenza gestionale previsti dalle riforme Brunetta e in particolare del Dlgs 150/2009.





Corso ECM gratuito a Roma 30/11 su Patologia del pavimento pelvico


lunedì 4 novembre 2013

PROGETTO FORMATIVO ANNO 2013 – ASL ROMA B

APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA: LINEE GUIDA DI FARMACOECONOMIA E DI GESTIONE DEL PAZIENTE AMBULATORIALE, AL FINE DELLA PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE E SUCCESSIVA OSPEDALIZZAZIONE IN TEMA DI BPCO, IPERTENSIONE ARTERIOSA, DISLIPIDEMIE E OSTEOPOROSI”

Aula Formazione, 7° Piano – Via Bardanzellu 8, Roma
9 Novembre 2013
16 Novembre 2013